Centro storico by night, tra piscio e incuria

Una passeggiata notturna in centro storico, prima che spazzini, residenti ed esercenti passino a ripulire, perlomeno in parte, il passaggio di umani incivili, spesso con cane al guinzaglio, è davvero avvilente. Ovunque si posi lo sguardo a dominare è la sporcizia, mentre nell’aria aleggia un persistente puzzo di piscio.

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Una passeggiata notturna in centro storico, prima che spazzini, residenti ed esercenti passino a ripulire, perlomeno in parte, il passaggio di umani incivili, spesso con cane al guinzaglio, è davvero avvilente. Ovunque si posi lo sguardo a dominare è la sporcizia, mentre nell’aria aleggia un persistente puzzo di piscio.

La pavimentazione dei portici, così come quella dei marciapiedi è sudicia, per non parlare dei basamenti delle colonne, trasformatisi in veri e propri orinatoi a cielo aperto. A rallegrare il quadretto ci pensano poi le deiezioni non raccolte dei cani (un malcostume del tutto impunito, d’altronde chi controlla?), pestate e trascinate per metri, e il guano dei piccioni. I cestini vengono utilizzati in modo improprio e sulle panchine giacciono spesso abbandonati resti di cibo e contenitori vuoti. 

La lotta contro maleducazione e scarso senso civico dovrebbe essere una battaglia comune. Ciascuno di noi dovrebbe fare la propria parte: i privati tenendo pulita la propria porzione di portico, il Comune chiedendo ad Aimag di eseguire un maggior numero di interventi di spazzolamento. Ad oggi, infatti, la multiutility ha affidato il lavaggio dei portici di casa nostra a una ditta specializzata: due volte l’anno gli operai lavano la pavimentazione, le colonne fino a 50 centimetri di altezza e le fioriere. Un’operazione che, su richiesta dei soci, Comune di Carpi compreso, potrebbe essere incrementata per assicurare così più decoro al cuore cittadino. 

L’appello però è rivolto soprattutto ai proprietari di animali: perché non considerate l’idea di far espletare ai vostri amici pelosi la maggior parte dei loro bisognini (rigorosamente da raccogliere) al parco anziché sul lastricato di piazze e corsi del centro storico? In questo modo se ne salvaguarderebbe maggiormente l’igiene e il decoro. La pubblica via non è una latrina e il bene pubblico è affar nostro. Nessuno escluso.

Jessica Bianchi