Passaporto elettronico: servono mesi per un appuntamento

I tempi d’attesa per avere un passaporto elettronico sono lievitati fino a raggiungere i tre mesi. Anche a Carpi la situazione è desolante: dopo la registrazione dei propri dati personali sul sito PassaportoOnLine è impossibile scegliere una data per prenotare l’appuntamento presso il Commissariato di Carpi per la consegna della documentazione e la rilevazione delle impronte digitali poiché non vi è alcuna disponibilità. “E’ tutto intasato - riferiscono dal commissariato - riprovi tra qualche giorno”, ci invitano. Non domi proviamo a selezionare la Questura di Modena ma la prima data possibile (ndr - al 31 gennaio) per essere ricevuti è il 4 aprile.

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E’ innegabile: la burocrazia nel nostro Paese continua a essere una vera e propria spina nel fianco. Le procedure farraginose dell’elefantiaca macchina statale provocano lentezze spaventose e tempi di attesa biblici ogniqualvolta un cittadino debba sbrigare una pratica o richiedere un documento. Attese mortificanti che possono trasformarsi in un incubo per chi, ad esempio, desidera fare o rinnovare il passaporto. I tempi d’attesa per avere un passaporto elettronico sono infatti lievitati fino a raggiungere i tre mesi. Tanto quanto basta, insomma, a gettare nel panico chi, dovendo partire questa estate, aveva pensato, erroneamente, che poche settimane sarebbero bastate per espletare la pratica. Anche a Carpi la situazione è desolante: dopo la registrazione dei propri dati personali sul sito PassaportoOnLine è impossibile scegliere una data per prenotare l’appuntamento presso il Commissariato di Carpi per la consegna della documentazione e la rilevazione delle impronte digitali poiché non vi è alcuna disponibilità. “E’ tutto intasato – riferiscono dal commissariato – riprovi tra qualche giorno”, ci invitano. Evidentemente la mole di utenti in attesa è talmente elevata che in pochi minuti i posti disponibili si volatilizzano. Non domi proviamo a selezionare la Questura di Modena ma la prima data possibile (ndr – al 31 gennaio) per essere ricevuti è il 4 aprile. 

Il tema però, avverte Amalio Guerra di Assoviaggi Confesercenti è che “non è possibile ricevere la documentazione per il passaporto in un altro comune. Ipotizziamo che possa essere fattibile la prenotazione dell’appuntamento, ma poi chi emette il documento è sempre il comune di residenza”.

Le lungaggini, prosegue Guerra, sono legate al fatto che “la gente ha di nuovo voglia di viaggiare e quindi dopo due anni di stop si è accorta che molti documenti devono essere rinnovati. Poi vi sono i problemi di natura organizzativa interni della struttura che gestisce la emissioni dei passaporti”. 

Il consiglio? “Muoversi per tempo – conclude Amalio Guerra – e quindi anticipare notevolmente la documentazione che deve essere preparata e la richiesta di appuntamento. L’altro aspetto, non sempre valido però, perché dipende da come è gestito l’ufficio passaporti, è avere già il biglietto pronto per la partenza, ma non sempre questo fa breccia”.