“Aimag è nostra e dobbiamo tenercela stretta”

“Non possiamo permettere che Aimag, fiore all’occhiello del nostro territorio, - spiega il 5 Stelle Mattia Veronesi - venga spolpata diventando oggetto di investimento di una società di capitali. I comuni devono poter mantenere il controllo e noi intendiamo pungolare i sindaci per capire cosa si nasconda dietro al loro silenzio nonostante si stia avvicinando la scadenza del Patto di sindacato”.

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Andrea Rossi, Monica Medici e Mattia Veronesi

L’interesse pubblico sacrificato sull’altare del profitto, è questo il rischio che correremmo qualora Aimag finisse in mano a qualche società di investimento. Una preoccupazione che ha spinto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Carpi, Novi di Modena, Soliera e Campogalliano a riportare all’ordine del giorno dell’agenda politica un dialogo costruttivo tra tutte le forze in campo circa il “destino” della multiutility di casa nostra. Un gioiellino che non può – e non deve – essere svenduto è il messaggio nella bottiglia lanciato ai sindaci, ai quali i pentastellati non fanno sconti.

A scanso di equivoci, annuncia la consigliera carpigiana dei 5 Stelle, Monica Medici, “sappiate che non abbiamo documenti o segreti da svelare. Quello che ci preoccupa è piuttosto il silenzio sceso sulla scadenza, ormai prossima, il 31 marzo, del Patto di Sindacato di Aimag, che unisce tutti i comuni soci”. Un elemento che, prosegue, dovrebbe essere “al centro della discussione di tutti i consigli comunali” per riscrivere insieme “gli obiettivi e le finalità di Aimag, una proprietà che cresce di valore di anno in anno. Basti pensare che nel 2022 anche se i dati non sono ancora definitivi, il bilancio si chiuderà con mezzo miliardo di ricavi e che il patrimonio contabile dell’esercizio 2021 ammontava a 284 milioni. I comuni detengono il 60% di Aimag e non possono permettersi di esserne la mano morta. Stiamo parlando di un patrimonio prezioso, soprattutto ora, visto che i comuni non hanno più grandi possedimenti immobiliari, mentre quelle azioni sono nostre e non possono essere svendute. Dobbiamo tenercele strette”, prosegue Medici.

Il timore dei componenti del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Carpi, Novi di Modena, Soliera e Campogalliano è che questo silenzio celi in realtà la volontà di certuni di “trovare nuovi assetti di maggioranza”. Come? Progettando una “cessione, una fusione o un aumento di capitale di qualcuno…”,  continua la consigliera Medici che, pur alludendovi, non pronuncia mai il nome di Hera, la quale lo ricordiamo, detiene già il 25% delle azioni della multiutility di casa nostra. Che dentro al Patto vi siano delle divisioni è cosa nota, “non dimentichiamo che era solo la primavera scorsa quando alcuni Sindaci intrapresero un’azione di sfiducia contro l’attuale Consiglio di Amministrazione – in scadenza – e che poi non ebbe seguito, non trovando la maggioranza tra i sindaci. Non vorremmo ritrovarci a marzo con la decisione già presa di non rinnovare il Patto. E’ dunque doveroso – conclude Monica Medici – che Aimag venga messa al centro della discussione politica, nei Consigli comunali e nelle Commissioni”.

“Non possiamo permettere che questo fiore all’occhiello del territorio – ha aggiunto Mattia Veronesi, presidente dell’Unione Comuni Area Nord nonché rappresentante 5 Stelle in provincia – venga spolpato diventando oggetto di investimento di una società di capitali. I comuni devono poter mantenere il controllo e noi intendiamo pungolare i sindaci per capire cosa si nasconda dietro a questa cortina di silenzio e a questa mancanza di trasparenza”.

Aimag, chiosa il consigliere 5 stelle di Soliera, Andrea Rossi, è “l’unica azienda in Italia ad aver sostituito le condotte idriche in eternit e lo ha fatto perchè la sua gestione è in capo alla politica, a sua volta sensibilizzata dai comitati. Qualora la governance cambiasse tali azioni non avrebbero più alcun seguito poiché sarebbe il profitto l’unico obiettivo e non certo il benessere della cittadinanza”.

La richiesta che il gruppo 5 Stelle rivolge ai primi cittadini è chiara: ogni decisione sul futuro di Aimag deve essere indirizzata alla tutela del territorio e dei servizi, dando il giusto ruolo di maggioranza ai soci pubblici ovvero i Comuni  e ai due principali enti no profit del territorio ovvero le Fondazioni Casse di Risparmio di Carpi e Mirandola, uniti dalla volontà di tutelare un bene di proprietà di tutti i cittadini e che, per non affrontare le difficoltà di gestione, non si lascino attrarre dalla tentazione di cedere le proprie azioni a qualche società di investimento. A tal proposito nei prossimi giorni i Cinque Stelle presenteranno un Ordine del giorno da discutere nei rispettivi consigli comunali.

Jessica Bianchi