Saman, dissotterrata la salma ritrovata a Novellara

E' stato dissotterrato ieri sera, 27 novembre, il cadavere trovato a Novellara e che si presume appartenga a Saman. “E’ emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo”. Sono le parole di Gaetano Calogero Paci, procuratore capo di Reggio Emilia.

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E’ stato dissotterrato ieri sera, 27 novembre, il cadavere trovato a Novellara e che si presume appartenga a Saman, la 18enne pachistana scomparsa dal 30 aprile 2021 e che sarebbe stata uccisa dalla famiglia, come ha ricostruito l’indagine della Procura e dei Carabinieri di Reggio Emilia. Il cadavere era interrato a circa tre metri di profondità sotto uno strato di detriti e macerie del rudere abbandonato. La salma sarà trasportata all’Università di Milano dove verranno svolti gli accertamenti medico-legali, affidati dalla Corte di assise ai periti Cristina Cattaneo e Dominic Salsarola.

“E’ emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento”. Sono le parole di Gaetano Calogero Paci, procuratore capo di Reggio Emilia, che ha parlato stamattina a varie emittenti televisive sul ritrovamento del corpo. “Ora si tratta di verificare l’integrità degli organi interni – ha continuato – perché attraverso e su di essi saranno svolte le indagini di tipo autoptico per capire esattamente l’identità del corpo stesso. Certo è che il contesto in cui il corpo è stato ritrovato e anche qualche elemento peculiare già consentono di formulare una probabilità di identificazione, ma la prova regina è quella del Dna e solo attraverso una comparazione positiva sarà possibile dire che si tratti del corpo di Saman”.

Si sono così concluse anche le fondamentali operazioni di supporto e presidio tecnico, nonché di illuminazione del sito, da parte di due squadre dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia, sotto il coordinamento generale della Procura della Repubblica e dell’Arma dei Carabinieri. Le operazioni sono iniziate il 19 novembre, con una prima messa in sicurezza del casolare oggetto delle ricerche, in stato di abbandono, e caratterizzato da diverse parti strutturali pericolanti. Rimossi i materiali nella zona del possibile occultamento, gli uomini del Comando con l’ausilio dei mezzi di movimento terra, hanno consentito all’equipe dell’archeologo forense di avvicinarsi il più possibile alla salma e, quindi, di riesumare con un minuzioso lavoro manuale i resti rinvenuti.