“Abbiamo assaporato la scuola del futuro”

Gli studenti del Liceo Fanti hanno trascorso una full immersion nella realtà virtuale presso l’Opificio Golinelli di Bologna per un Summer Camp di VR davvero speciale.

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Estate calda per 25 studenti di 5 scuole da 4 regioni italiane che hanno trascorso una settimana intensiva di full immersion nella realtà virtuale presso l’Opificio Golinelli di Bologna. Gli studenti del Liceo Fanti, scuola polo ideatrice del progetto STEAMOTIVAMENTE, finanziato dal Ministero dell’Istruzione all’interno delle metodologie innovative STEAM (acronimo di Scienze, Tecnologia, Engineering, Arti e Matematica), insieme ai compagni della scuola partner ‘Paradisi’ di Vignola e a un gruppo di studenti provenienti dalle altre scuole in rete, l’IIS De Sanctis di Roma, l’IIS Silva Ricci di Legnago e il Liceo Agnesi di Merate, hanno sperimentato il primo Summer Camp di VR con gli esperti della Golinelli. Motto dell’esperienza: Be intelligent – Be there. 

A partire da una lectio magistralis del professor Stefano Zuffi, direttore della pinacoteca d’Ancona e storico dell’arte, con lo scopo di motivare i ragazzi ai temi da sviluppare, in ambito artistico, gli studenti sono stati portati a realizzare “from scratch” applicativi di realtà virtuale per Oculus Quest 2.  La piattaforma e l’engine di sviluppo è stata Unity 3D, il più diffuso engine grafico al mondo, impiegato in  giochi “tripla A” e nelle  grosse produzioni cinematografiche.

I ragazzi hanno lavorato in team da 5 persone con compiti specifici, con almeno uno sviluppatore e un game designer per gruppo. La progettazione e gestione del progetto erano in capo ad Alessandro Saracino e Beatrice Starace della Fondazione Golinelli. Le attività sono state condotte dall’israeliano Shachar Oz, esperto in gioco ed-tech, uso efficace delle meccaniche di gioco nell’istruzione, apprendimento creativo  basato su progetti e simulazioni, tecnologie emergenti e design dell’esperienza creativa. Oz ha condiviso in modo giocoso la sua idea di imprenditorialità con i ragazzi, supportato da docenti e studenti della Event Horizon School, la più importante scuola di videogame di Italia. 

Lingua di lavoro: l’inglese e competenze trasversali al centro, tecnologie intersecate all’arte, immaginazione, creatività e tanta voglia di stare insieme e scoprire mondi nuovi. Le 5 docenti che hanno seguito i ragazzi in questa bella avventura sono entusiaste e aspettano con ansia lo sviluppo del progetto, che prevede per l’anno prossimo visite in Europa a luoghi di eccellenza dal punto di vista delle STEAM e dell’innovazione didattica in generale. 

Concept, brainstorming, prototipazione rapida, robotica e gamification, pitch per le presentazioni… sembrano concetti lontanissimi, e invece fanno già parte della realtà degli studenti del Fanti. E dei docenti, ovvio! Anche le due dirigenti del modenese, Barbi e Polo, hanno fatto un salto alla Golinelli e sono felicissime dei risultati. Ragazzi che non alzano il capo dal lavoro che stanno svolgendo, in pieno luglio, e che sorridono e parlano davanti a un pubblico di ‘pari’, docenti che fanno gruppo e scrivono il diario di bordo dell’esperienza da condividere su Padlet, progettando nuove idee … chi può desiderare di più?

Studenti e docenti, ospiti dell’hotel Maggiore, la sera dopo il lavoro intenso si sono dilettati in tour ‘speciali’ alla scoperta di Bologna: visita al MAST, passeggiata in centro storico, zona universitaria, sala civica, canale delle Moline dalla famosa ‘finestrella’ di via Piella e piazze cittadine. 

Un’esperienza a tutto tondo che continuerà l’anno prossimo e sarà ‘riversata’ sui compagni più piccoli, a scuola, per rendere il tutto fruibile a un alto numero di ragazzi. In conclusione, le frasi finali del diario di bordo delle teachers: ‘abbiamo vissuto una scuola che va oltre le pareti architettoniche, oltre gli indirizzi di studio, oltre i confini geografici, gli interessi personali, le abilità, l’età… abbiamo vissuto una scuola che è amicizia e abbattimento di ogni muro e di ogni frontiera. Abbiamo assaporato la scuola del futuro”.