Si chiamano Maciste e le loro sonorità sprigionano forza punk e rock. Sono Giusy Balzano, batterista, 33 anni e Riccardo Lugli, cantautore, 29 anni, entrambi di Carpi.
Quando e come nascono i Maciste?
“La nostra band è nata da un’amicizia ed è sfociata nel punk. Poco prima della pandemia, Giusy aveva iniziato a suonare la batteria e Richi aveva appena scritto una canzone che si chiamava Las Vegas. Per il trentesimo compleanno di Giusy organizzammo una festa con tutti i nostri amici e suonammo quel pezzo. Appena finita la canzone, neanche il tempo di ringraziare, che ci inondarono di applausi. Cominciare è stato facile, con dei fans così sarà più difficile smettere”.
Che formazione musicale avete?
“Pressoché nessuna se non qualche studio scolastico su altri strumenti. Siamo autodidatti. Spesso nei live ci accompagna con il basso il nostro amico Luca Bi di Castelfranco, che ci ha anche registrato i brani finora pubblicati: lui è un vero professionista sia sul palco che in studio”.
Che musica suonate? Scrivete voi i vostri brani?
“Suoniamo musica melodica emiliana con attitudine punk-rock e solo canzoni scritte di nostro pugno”.
Avete già pubblicato un album o vorreste pubblicarlo?
“Nell’ottobre del 2021 abbiamo pubblicato un EP da sei brani che si chiama Balera MonAmour e il mese scorso è uscita Las Vegas, l’ultimo brano finora pubblicato ma il primo che abbiamo suonato insieme. Speriamo di riuscire a pubblicare un altro EP entro la fine dell’anno”.
Quali saranno i vostri prossimi concerti?
“Per quest’estate ne rimangono tre: il 23 luglio al Circolo Arcobaleno di Santa Croce per Alta Intensità Antifascista, il 5 agosto a San Rocco di Quistello di Mantova per ItacaFest e il 6 agosto a Cremona per Arci Festa”.
Cosa consigliate ai giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale?
“Nessuno di noi due fa il musicista di professione. Stiamo semplicemente seguendo il cuore e, grazie alla musica, abbiamo conosciuto un sacco di persone nuove, situazioni stimolanti e uniche. Anche senza la fama e i fasti dei Maneskin c’è tanta musica vera nascosta nel sottobosco artistico italiano”.
Progetti e sogni?
“Certamente continuare a fare quello che stiamo facendo: dormire poco, cantare male, registrare nuove canzoni, consolidare le amicizie che si sono create in questo nostro primo anno di concerti!”.
Chiara Sorrentino