Potature e abbattimenti di alberi, quando i tempi della burocrazia non coincidono con quelli della natura

Due anni fa alcuni rappresentanti della Consulta Ambiente avevano chiesto un incontro con l’assessore al Verde, Andrea Artioli, col quale avevano raggiunto un accordo di massima: no ai tagli tra marzo e settembre. Ma allora perchè sono entrate in azione le motoseghe? Cosa è andato storto?

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I tempi della burocrazia raramente coincidono con quelli della natura. Potremmo spiegare così gli interventi di potatura e abbattimento che stanno interessando la nostra città nonostante le piante siano nel pieno del loro rigoglio vegetativo. E’ notorio infatti che in estate gli alberi ad alto fusto, veri e propri condomini abitati in ogni loro parte da uccelli, pipistrelli e piccola fauna selvatica, dovrebbero essere lasciati in pace almeno fino all’autunno quando inizia il loro periodo di riposo. Due anni fa alcuni rappresentanti della Consulta Ambiente avevano chiesto un incontro con l’assessore al Verde, Andrea Artioli, col quale avevano raggiunto un accordo di massima: no ai tagli tra marzo e settembre. Ma allora perchè sono entrate in azione le motoseghe? Cosa è andato storto? “Nel 2021 – spiega l’assessore Artioli – è stato eseguito un censimento teso a compiere delle verifiche su circa 4mila alberature, perlopiù alberi ad alto fusto che insistono sui viali cittadini e nei parchi pubblici per certificarne la sicurezza. Da quell’indagine visiva è emersa la necessità di procedere con una ispezione strumentale su circa 500 esemplari. Fortunatamente solo alcune decine di piante sono risultate pericolose e a rischio caduta mentre le altre necessitano soltanto di un’accurata manutenzione. Interventi che costano e per i quali abbiamo dovuto chiedere una variazione di bilancio per avere le risorse necessarie e così a causa di questi tempi tecnici siamo arrivati alla fine di febbraio. Tempi che si sono dilatati ulteriormente con l’assegnazione dei lavori. A marzo – prosegue Artioli – ci siamo trovati davanti a un bivio: aspettare settembre rischiando che un albero si schiantasse al suolo al primo evento meteo straordinario o iniziare gli abbattimenti a partire dalle piante con punti di caduta sensibili come strade, scuole, parchi… ci è sembrato opportuno procedere con la seconda opzione, rimandando il resto dei lavori nei tempi concordati con la Consulta”.

E sul fronte potature? Non si poteva attendere un paio di mesi? “Gli interventi di eliminazione delle parti nevralgiche (rimonda dal secco, eliminazione di parti spezzate, infette o comunque pericolose per cose o persone), le quali non solo si possono assolutamente attuare anche in piena fase vegetativa, ma in quanto patrimonio di un Ente Pubblico, abbiamo l’obbligo d’intervenire il più rapidamente possibile una volta individuata una situazione di criticità. In questa fase – prosegue l’assessore – può rendersi necessario operare anche per togliere parti di vegetazione verde contestualmente all’opera di ripristino della sicurezza in quanto parte della vegetazione può precludere la funzionalità di servizi (competizione con la pubblica illuminazione, la segnaletica verticale, limitare la visibilità)”.

E per fare chiarezza su questo tema, alquanto spinoso, è stata organizzata nei giorni scorsi una seduta ad hoc della Consulta Ambiente: “noi siamo consci che ogni anno, a fronte di un patrimonio arboreo importante e vetusto – commenta il presidente Angelo Frascarolo – si debba procedere con degli inevitabili tagli, il punto è che non devono essere eseguiti durante il periodo nidificatorio poiché l’avifauna deve essere tutelata. Due anni fa avevamo chiesto all’Amministrazione di muoversi per tempo affinché tra ottobre e novembre sia già in grado di programmare, relazioni e perizie alla mano, gli interventi di potatura e gli eventuali tagli da effettuare prima della primavera, inserendoli così a bilancio senza dover poi ricorrere a variazioni. Insomma il nostro invito è quello di eseguire prima le indagini necessarie e dunque di fare presto”. Insomma entro il mese di marzo, gli fa eco la delegata della Lipu di Carpi, Daniela Rustichelli, “dobbiamo avere la certezza che il nostro patrimonio verde è sicuro”. Gli alberi non sono soprammobili bensì esseri viventi che donano ombra, frescura, bellezza e abbattono gli inquinanti, per non parlare del canto degli uccelli che ci allieta dai loro rami e del frinire delle cicale, vera e propria colonna sonora dell’estate. Loro eseguono il loro compito alla perfezione, noi sforziamoci di fare il nostro, tutelandoli.

Jessica Bianchi