“L’area dei poliambulatori? Roba da terzo mondo”

Un caregiver denuncia il pessimo stato in cui versa l’area dei Poliambulatori, così come quello degli ascensori. “Il fatto che si progetti un nuovo ospedale, non giustifica l’ulteriore degrado di quello che abbiamo e dovremo utilizzare ancora per chissà quanto tempo”.

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Spettabile Redazione, io sono un caregiver, ovvero colui che si occupa di assistere e supportare il malato nelle attività quotidiane, nella maggior parte dei casi un familiare anziano o disabile non autosufficiente. Sono il familiare di riferimento nel rapporto con i medici, per medicinali, visite, esami, ricoveri. Non è mia abitudine lamentarmi, la prima parola chiave dopo “vedere e valutare è fare”. Di solito anche io sono anziano o comunque pensionato, come la maggior parte dei volontari. Per una persona non autosufficiente, già la quotidianità è un problema, portarlo a una visita ospedaliera, a un esame o a fare un vaccino, “siamo per loro alla quarta vaccinazione”, è già un bel disagio. Comporta una preparazione che inizia giorni prima, con dieta se richiesta, sospensioni di medicinali, docce e vestizioni adeguate al caso, trasporto di carrozzina e malato su auto di famiglia, mai adeguatamente attrezzate. Ultimamente per visite e vaccini mi sono trovato spesso ai Poliambulatori dell’Ospedale di Carpi e lì ho trovato una situazione di degrado mai riscontrata in nessun altro ospedale. 

Dopo l’ingresso, il manto stradale all’interno dell’area di transito è in disfacimento: buche profonde e sassi, roba da terzo mondo, altro che della ricca Carpi, in Emilia. Transitare su queste buche anche andando lentamente, non è piacevole per il trasportato, spesso pieno di dolori già per le sue patologie, non voglio pensare al disagio di quelli trasportati sulle barelle nelle ambulanze. Quando è stata montata la tensostruttura per le vaccinazioni anti Covid, visti i tanti non autosufficienti che dovevano accedervi si è provveduto a realizzare un altro parcheggio loro riservato “in ghiaia” tra l’area verde e l’area asfaltata. Già un parcheggio in ghiaia riservato al carico scarico di disabili che a malapena si reggono in piedi e ruote di carrozzine nella ghiaia dà adito a qualche perplessità ma può trovare giustificazione in una situazione di emergenza. Dalla situazione di emergenza sono passati due anni e nessuno ha provveduto ad asfaltare quei 30/40 metri di parcheggio: quando piove si formano pozzanghere che restano per giorni e vanno a complicare la situazione per caregiver e disabile. Lo spazio al coperto dalle intemperie, per scarico e carico dei disabili è molto limitato, 2 o 3 mezzi, riservato ad ambulanze o associazioni che si occupano di trasporto disabili con mezzi adeguati e attrezzati allo scopo. All’interno dei poliambulatori, per salire per visite o scendere per fare esami del sangue o fisioterapia devo forzatamente spingere la carrozzina in uno dei due ascensori per disabili. Da caregiver, di ascensori negli ospedali ne ho utilizzati  tanti, ma come questi non ne ho visti mai, rumori preoccupanti di ferraglie e notevoli sobbalzi che non tranquillizzano certo chi è costretto a utilizzarli. Per evitare screzi e discussioni tra i cittadini che si recano al Poliambulatorio per gli esami del sangue e per un chiaro messaggio di civiltà, a parere di caregiver manca un cartello fondamentale scritto a chiare lettere “Donne in stato di gravidanza, bambini fino a 10 anni e disabili hanno la precedenza”.  Il fatto che si progetti un nuovo ospedale, non giustifica l’ulteriore degrado di quello che abbiamo e dovremo utilizzare ancora per chissà quanto tempo. Non so chi siano i responsabili di questa situazione, burocrati, politici,  ma non gli fa certo onore speculare su opere che creano disagi a malati non autosufficienti e a chi opera per aiutarli, crea solo delusione sfiducia, rabbia, disprezzo e politicamente fa perdere consensi, quindi veramente non so a chi giovi tutto ciò.                                 

Firmato: un caregiver