La Consulta Ambiente dice “no a nuove edificazioni nell’Oltreferrovia”

Massima contrarietà da parte della Consulta circa la possibilità di nuove edificazioni che sacrificherebbero il boschetto esistente a ridosso dell’ex Consorzio: “quell'area è già stata investita da un progetto che prevede un ampio ricorso a nuove costruzioni. Le palazzine e le villette sul lato est, e il Polo Universitario, con i suoi 5.000 metri quadri, sono già un carico urbanistico sufficientemente pesante su un'area a vocazione agricola".

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Bocciato dalla  Consulta Ambiente e Territorio il progetto della Fondazione CR Carpi di costruire un nuovo stabile, nell’area dell’ex Consorzio Agrario, nel quale inserire attività di servizio come una biblioteca universitaria, uno spazio per eventi e congressi e gli immancabili ristorante e bar multimediale per i giovani, mangiandosi così una fetta di verde di circa 2mila metri quadri.

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https://temponews.it/2022/03/18/allex-consorzio-agrario-verra-costruito-un-nuovo-stabile-per-ospitare-attivita-di-servizio-alluniversita-e-al-quartiere-che-vi-sorgera/

“Il progettista incaricato – commenta il presente della Consulta, Angelo Frascarolo – assicura che tale intervento resterà ampiamente al di sotto delle potenzialità edificatorie del lotto, cioè che si potrebbe anche costruire di più, ma che non lo si fa per tutelare la vegetazione spontanea sorta accanto al Consorzio. In effetti, un’istituzione come la Fondazione non dovrebbe ragionare in termini di potenzialità edificatoria da sfruttare, oppure di mero profitto: dovrebbe avere l’obiettivo di perseguire il bene comune e porsi in un’ottica dell’interesse della città”.

Massima contrarietà da parte della Consulta circa la possibilità di nuove edificazioni che sacrificherebbero il boschetto esistente a ridosso dell’ex Consorzio: “quell’area è già stata investita da un progetto che prevede un ampio ricorso a nuove costruzioni. Le palazzine e le villette sul lato est, e il Polo Universitario, con i suoi 5.000 metri quadri, sono già un carico urbanistico sufficientemente pesante su un’area a vocazione agricola. Le abitazioni su Via Tre Ponti sono il frutto avvelenato di un piano regolatore, quello del 2000, assurdamente espansivo e mai modificato, anche quando si poteva farlo; ma la crisi del settore edilizio, insieme ai suoi guasti, ci ha lasciato in eredità anche il fatto di aver impedito l’ulteriore cementificazione. Il Campus universitario viene presentato quale opportunità per il territorio, e l’auspicio di tutti è che decolli effettivamente e che venga sostenuto anche in futuro, non solo economicamente. Altrimenti, oltre al danno avremo anche la beffa”, prosegue Frascarolo.

L’auspicio della Consulta è che il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione CR Carpi (che sta per insediarsi) decida di “preservare l’area boscata che sta intorno all’ex-Consorzio Agrario. E’ ora di dire basta a nuove costruzioni nell’area dell’Oltreferrovia: ci sono l’ex-Consorzio e gli edifici connessi da recuperare, con ampi spazi ove collocare tutte le funzioni a servizio dell’area, ma anche della città”.

Vale la pena di ricordare il dato sul consumo di suolo di Carpi che ha raggiunto, al 2016, livelli elevatissimi, pari al 19,52% del territorio comunale, posizionandosi ai primi posti in Regione (Modena, per esempio, è all’11,2%). Se poi aggiungiamo quanto costruito dopo il 2016 la percentuale è ovviamente anche più alta. 

Comunque sia, a partire dal 2000 (anno di adozione del PRG), fino al 2016, il territorio consumato è aumentato del 75%: in meno di venti anni è quasi raddoppiato!  “Numeri impressionanti – conclude il presidente – che ci fanno dire che il territorio carpigiano ha già abbondantemente dato”. 

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