Revoca cittadinanza a Mussolini: Bellelli rischia l’autogol

Era necessario presentare una delibera e impegnare il Consiglio comunale a un dibattito con successiva votazione?

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1941 - 28 luglio Visita del Duce Mussolini dalla sede del fascio carpigiano (Foto dall'Archivio di Mauro D'Orazi)

Oltre a non aver riscosso il favore dell’opinione pubblica carpigiana, la mozione del Sindaco Alberto Bellelli rischia di non aver i numeri per passare in Consiglio comunale. La questione della revoca della cittadinanza a Mussolini non ha scaldato gli animi della gente ed è stata liquidata dai più come “la storia è storia” perché il passato non si può riscrivere, ma il primo cittadino è andato dritto per la sua strada.

Era stato il Duce, il 15 maggio 1924, a impartire a tutti i Comuni italiani l’ordine di concedergli il riconoscimento e, alla vigilia della ricorrenza del 25 aprile, alcuni comuni modenesi hanno revocato una cittadinanza di cui si era dimenticata l’esistenza mentre altri hanno deciso di non affrontare una questione che risale a ormai cent’anni fa.

Benito Mussolini è morto il 28 aprile 1945 e dunque da quel giorno non gode più di quei diritti che spettano ai vivi: oggi la delibera è fuori tempo utile e non ha senso se non per finalità di propaganda in occasione della rievocazione della Festa della Liberazione per ribadire che quelle idee, quelle leggi e quegli orrori non possono avere ‘cittadinanza’ a Carpi. Era necessario per questo presentare una mozione e impegnare il Consiglio comunale a un dibattito con successiva votazione?

Ben lontano da un voto a favore all’unanimità, il Sindaco si è poi anche ritrovato a dover fare i conti con il rischio di non avere il numero di voti a favore necessari per l’approvazione della mozione. Questa sera (martedì 12 aprile) è in programma la seduta del Consiglio comunale: servirebbero i due terzi dei voti (17 su 25) ma la maggioranza è ferma a 16. Qualcuno salverà il Sindaco?

Sara Gelli