Aborti stabili in città, ma a Carpi nascono sempre meno bambini

Nel 2020, all’Ospedale Ramazzini sono state praticate 144 interruzioni volontarie di gravidanza, un dato che si mantiene pressoché stabile da anni ma a preoccupare dovrebbe però essere un altro fenomeno, ovvero il drammatico calo della natalità: nel 2020 a Carpi i nati sono stati solo 523 (21 in più del 2019). La bassa natalità, sommata al costante allungamento della vita, si sta trasformando in una tempesta perfetta.

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Continuano a diminuire nella nostra regione le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2020 sono state 6.025 (con un calo di oltre il 7% rispetto al 2019). La fotografia tracciata dal Report messo a punto dall’assessorato regionale alla Sanità conferma una costante diminuzione del numero di aborti sul territorio, con una riduzione percentuale di quasi il 50% tra il 2004 e il 2020.

E a Carpi, qual è la situazione? Nel 2020, all’Ospedale Ramazzini sono state praticate 144 interruzioni volontarie di gravidanza, un dato che si mantiene pressoché stabile negli ultimi anni (erano 166 nel 2017 e 157 nel 2018 e 144 nel 2019). Ad abortire non solo carpigiane, ma anche donne provenienti da altri distretti sanitari e province. Nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi, struttura pubblica che deve garantire il percorso relativo all’applicazione della Legge 194, gli obiettori sono 5 a fronte di un totale di 15 medici. In città l’autodeterminazione delle donne è salvaguardata: un diritto sacrosanto che, nel nostro Paese, è ancora, talvolta, compromesso. L’Emilia Romagna ha poi recepito le raccomandazioni nazionali del Ministero della Salute: ovvero dare alle donne la possibilità di eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza con trattamento farmacologico in regime ambulatoriale anche negli spazi dei consultori.  Per garantire alle donne la massima sicurezza nell’assistenza, la Regione ha ora definito un protocollo sperimentale che avrà una durata di 12 mesi e sarà utilizzato unicamente dai consultori inseriti e abilitati all’Ivg nell’anagrafe regionale. Il Consultorio di Carpi sarà tra questi? Non è ancora dato sapere. Quel che è certo è che le Aziende sanitarie sono all’opera per individuare le strutture che partiranno, predisponendo spazi adeguati ad accogliere e seguire le pazienti nei diversi momenti dell’Ivg farmacologica nei consultori, che sono in grado di garantire la presenza di una équipe multiprofessionale. 

Più che le interruzioni volontarie di gravidanza, a preoccupare dovrebbe però essere un altro fenomeno, ovvero il drammatico calo della natalità: nel 2020 a Carpi i nati sono stati solo 523 (21 in più del 2019). La bassa natalità, sommata al costante allungamento della vita, si sta trasformando in una tempesta perfetta.

Jessica Bianchi