8 pazienti su 10 ricoverati in terapia intensiva non sono vaccinati

L’80% degli assistiti per Covid-19 presso l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena non è vaccinato. In Terapia Intensiva non sono vaccinati 8 ricoveri su 10. Dei 26 pazienti con meno di 65 anni, nessuno risulta aver completato il ciclo vaccinale, mentre solo uno ha effettuato una dose. L’età dei pazienti ricoverati col ciclo vaccinale completo è 78 anni, decisamente più alta di quella rilevata venerdì scorso (68). La media di età dei non vaccinati è circa 56 anni (venerdì scorso erano 57). In terapia intensiva, l’età media dei ricoverati non vaccinati è 61 anni.

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dottor Davide Bocchi, responsabile della Sezione Covid della Medicina interna del Policlinico

Sono 56 i pazienti con tampone positivo ricoverati al Policlinico di Modena, di cui 10 in terapia intensiva. 45 sono ricoverati per le conseguenze del Covid-19, mentre 11 per altre patologie, con riscontro occasionale di tampone positivo. L’80% degli assistiti per Covid-19 presso l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena non è vaccinato. In Terapia Intensiva non sono vaccinati 8 ricoveri su 10. Dei 26 pazienti con meno di 65 anni, nessuno risulta aver completato il ciclo vaccinale, mentre solo uno ha effettuato una dose. 

L’età dei pazienti ricoverati col ciclo vaccinale completo è 78 anni, decisamente più alta di quella rilevata venerdì scorso (68). La media di età dei non vaccinati è circa 56 anni (venerdì scorso erano 57). 

In terapia intensiva, l’età media dei ricoverati non vaccinati è 61 anni. I due pazienti vaccinati hanno rispettivamente 71 e 69 anni. Il primo ha una condizione preesistente di fragilità, il secondo è stato ricoverato pochi giorni dopo aver completato il ciclo vaccinale e quindi non aveva ancora raggiunto la piena risposta immunitaria.

“La tipologia di pazienti ricoverati nel nostro reparto – spiega il dottor Davide Bocchi, responsabile della Sezione Covid della Medicina interna del Policlinico, diretta dal professor Antonello Pietrangelo – è molto eterogenea: la maggior parte sono pazienti con COVID19 conclamata; quindi, con polmonite che determina insufficienza respiratoria di grado lieve-moderato che richiede ossigeno a flussi medio-bassi e non richiede ventilazione meccanica o intubazione, procedure che vengono effettuate nel setting della terapia intensiva e subintensiva.

Abbiamo anche pazienti con problemi medici internistici con infezione “incidentale” da SARS-CoV-2, ma che fortunatamente non presentano la malattia Covid-19 e non sviluppano insufficienza respiratoria: si tratta di pazienti complessi e cronici che per la presenza di acuzie mediche diverse dal Covid-19, spesso concomitanti, (problemi cardiologici, gastroenterologici, pneumologici, infettivologici) hanno bisogno del ricovero ospedaliero, ma in quanto positivi vanno ricoverati, isolati, e gestiti da specialisti internisti.

Della casistica dei nostri pazienti fanno parte anche i soggetti anziani non autosufficienti che richiedono assistenza continuativa al domicilio e che sfortunatamente si infettano per Covid, per cui risulta difficoltoso garantire tale assistenza nell’ambiente domiciliare, vista la positività per SARS-CoV-2”.

Che sintomatologia hanno e a quale livello di gravità si presentano i pazienti ospedalizzati?

“I pazienti ricoverati generalmente accedono al Pronto Soccorso per la comparsa di difficoltà respiratorie; di solito presentano un corteo sintomatologico (ad esempio con febbre, tosse, dolori ossei e muscolari, profonda stanchezza, nausea, vomito, diarrea) che precede di alcuni giorni la comparsa dell’affaticamento respiratorio. Alcuni vengono inviati in Pronto Soccorso dalle unità USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale): sono i casi dei pazienti già positivi noti al domicilio, i quali vengono tenuti sotto controllo e inviati in ospedale in caso di comparsa di insufficienza respiratoria, la quale richiede sempre il ricovero”.

Quale è l’età media dei pazienti seguiti dalla sezione Covid della medicina interna?

“Nel nostro reparto, l’età media dei pazienti è 61 anni. Quella dei vaccinati con ciclo completo è 81,6 anni. Quella dei non vaccinati è 54,5 anni. In realtà l’età dei pazienti ricoverati è molto eterogenea: abbiamo vari pazienti giovani (il 20% dei pazienti ha meno di 35 anni, il 32% dei pazienti ha meno di 50 anni). Tutti i pazienti con età < 50 anni risultano essere non vaccinati. Gran parte dei pazienti giovani (età < 65 anni) presenta quadri clinicamente seri, non sempre in presenza di importanti patologie concomitanti”. 

Quanti dei vostri pazienti non è vaccinata? Come stanno quelli vaccinati?

“La maggior parte dei pazienti ricoverati non è vaccinata (76%). I pochi vaccinati (attualmente il 24%), quando sviluppano la malattia da COVID19 conclamata, hanno quadri molto lievi che si risolvono in alcuni giorni; abbiamo anche pazienti vaccinati, ricoverati per altri motivi medici rispetto al COVID19, che presentano una transitoria positività al tampone molecolare ma non sviluppano la malattia conclamata, e come dicevo vengono seguiti per i problemi internistici nel nostro reparto, in quanto positivi”.