Quel che resta del Palazzo delle Lame

Presto del Palazzo delle Lame e della sua storia non resterà alcunché: a farci immaginare la bellezza che doveva albergare in quel luogo ci ha però pensato il carpigiano Fabrizio Bizzarri le cui foto aree sono a dir poco mozzafiato.

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Ph - Fabrizio Bizzarri

Della sua antica bellezza, ormai non sono rimaste che poche tracce. Del Palazzo delle Lame, segnalato dalla guida turistica dell’Emilia Romagna ed edita dal Touring Club Italiano nel 1991, come uno degli edifici maggiormente significativi presenti nel territorio tra Novi di Modena e Carpi, non resta purtroppo quasi più nulla. 

Nella mappa del 1686 che rileva la Topografia della Gastalderia delle Lame nel distretto di Carpi all’epoca appartenente al principe Foresto d’Este, si vede il palazzo come doveva essere prima delle modifiche attuate dopo quella data che gli diedero l’aspetto attuale.
In particolare si vede il vecchio palazzo con il Fenil Grande.
Archivio di Stato di Modena, Grandi Mappe n. 173

Il palazzo che sorge sul confine tra Cortile e Rovereto, nell’omonima via, venne costruito alla fine del 1386, quando il territorio di Rovereto venne ceduto alla famiglia Pio dall’imperatore Venceslao e fungeva da centro amministrativo dell’enorme latifondo su cui si ergeva. Dunque il palazzo non fungeva semplicemente da residenza estiva dei Pio, ma era una vera e propria Gastalderia o Castalderia, ovvero un centro amministrativo delle proprietà fondiarie ad esso connesse. Nel 1508 tutta la tenuta, che arrivava a lambire l’odierna strada provinciale Novi-Concordia, località di Gruppo compresa, venne poi ceduta dal duca Alfonso primo d’Este alla mensa episcopale di Bologna, in cambio dei feudi di Cento e Pieve di Cento. Il latifondo Lame, con tanto di palazzo, ritorna al duca Cesare (dei marchesi di Montecchio) d’Este nel 1598, dopo la devoluzione di Ferrara al cardinal Aldobrandini per conto dello Stato Pontificio. Nel 1750 gli Este concessero le Lame in feudo a Bartolomeo Guidelli dei conti Guidi di Modena, i cui eredi, nel 1860, hanno dovuto cederlo allo stato unitario (Italia). Lo Stato lo ha poi venduto in seguito al cavalier Amadio Levi di Reggio e nel 1924 fu acquistato dai signori Pavesi di Moglia. Oggi il Palazzo, a cui il terremoto del 2012 ha inferto un colpo durissimo, è in rovina. Un patrimonio prezioso che meriterebbe di tornare al suo antico splendore: impensabile che gli attuali eredi possano farsi carico della sua onerosa riqualificazione. Triste che nessun ente scenda in campo, al fianco degli attuali proprietari, prima che il Palazzo crolli del tutto. Ma si sa, le vecchie pietre vengono salvaguardate solo quando sono nei centri storici… i casini di caccia e i palazzi di campagna non sono certo equiparabili a castelli e torrioni affrescati… 

Presto del Palazzo delle Lame e della sua storia non resterà alcunché: a farci immaginare la bellezza che doveva albergare in quel luogo ci ha però pensato il carpigiano Fabrizio Bizzarri le cui foto aree sono a dir poco mozzafiato. 

Jessica Bianchi