Chi non si vaccina resti a casa: il post di Bellelli scatena la buriana

Ha destato imbarazzo e numerosi mal di pancia quanto scritto dal sindaco Alberto Bellelli - di suo pugno? - sulla sua pagina Facebook. Una buriana prevedibile considerato quanto acceso sia oggi il dibattito sull’obbligatorietà o meno dei vaccini anti Covid.

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Ha destato imbarazzo e qualche mal di pancia quanto scritto dal sindaco Alberto Bellelli – di suo pugno? – sulla sua pagina Facebook. Una buriana prevedibile considerato quanto acceso sia oggi il dibattito sull’obbligatorietà o meno dei vaccini anti Covid.

“La variante Delta sta facendo aumentare i contagi in Italia  – scrive il primo cittadino sui social – e si torna a parlare di zone gialle. Non è accettabile che per garantire la libertà di non vaccinarsi debba essere messa nuovamente a rischio la libertà di tutti. Scuola, lavoro, sport, cultura, vita… La mia proposta è semplice: chi non si vaccina resti a casa! Semplice, democratico, giusto”. 

Si è fatto un gran parlare di democrazia nei giorni scorsi in città. La visita delle massime cariche europee all’ex campo di concentramento di Fossoli è stata infatti l’occasione per ribadire l’urgenza e la responsabilità di rispettare l’altro da sé nonostante le reciproche differenze poiché, hanno ribadito più e più volte tutte le istituzioni invitate “la democrazia stessa si regge su tali diversità”. Da quando la coercizione fa rima con “democrazia”? Differenti opinioni non possono forse convivere in uno Stato di diritto? In un contesto pandemico ed emergenziale che dura da oltre un anno, la soluzione può essere davvero così “semplice” come suggerisce il sindaco? Chi è che detta cosa è giusto e cosa è sbagliato? Qual è il limite, peraltro sancito dalla nostra Costituzione, tra la libertà di autodeterminazione e la salvaguardia della salute collettiva? 

La sfida a cui siamo chiamati, a partire dalle istituzioni e dai media, non è forse quella di mettere in campo una comunicazione trasparente, corretta e soprattutto scevra da slanci di emotività e repentini cambi di posizione delle autorità regolatorie, affinchè ciascuno possa scegliere sulla base delle evidenze rischi/benefici? 

Di ben altro tenore le parole pronunciate dalla cancelliera tedesca Angela Merkel in conferenza stampa al Robert Koch Institut: “col vaccino non proteggete solo voi stessi ma anche le persone che amate” e si mette al riparo la società “dal peso delle restrizioni”. Non credo, ha aggiunto, “che possiamo guadagnare fiducia cambiando ciò che abbiamo detto, ovvero che nessuna vaccinazione sarà obbligatoria, bensì pubblicizzando la vaccinazione e anche lasciando che il maggior numero di persone diventi ambasciatore del vaccino in base alla propria esperienza”. Parole ponderate e umili. Nessun eccesso né giudizio. Una lezione da imparare. 

Jessica Bianchi