Centoventi minuti di battaglia, con strategie tattiche opposte, non bastano a Londra, nello storico impianto di Wembley per decretare una vincitrice. Gli azzurri, privi dell’infortunato Leonardo Spinazzola, pur soffrendo l’imprevedibilità degli iberici, passano in vantaggio all’ora di gioco con una perla di Federico Chiesa. Una rete liberatoria che illude tutta Italia che la Spagna possa crollare sotto il peso di ben due turni a eliminazione diretta superati con affanno. La Roja, pur in piena rivoluzione generazionale, è scuola di rango: l’ingresso degli attaccanti Moreno e Morata conferisce alla selezione di Luis Enrique profondità e cinismo: il pareggio è nell’aria e arriva a dieci minuti dalla fine dei novanta minuti regolamentari, grazie cinica rasoiata del neo entrato attaccante della Juventus.
I ragazzi del Ct Roberto Mancini non sbandano, serrano i ranghi nei 30′ dei tempi supplementari e riescono nell’intento di sfinire la Spagna, portandola ai calci di rigore.
La partenza è in salita: il centrocampista del Sassuolo Manuel Locatelli, fra i gioielli messisi in mostra in questa edizione itinerante degli Europei, si lascia ipnotizzare dal fastidioso “balletto” pre trasformazione messo in scena dall’estremo difensore iberico Unai Simon. Un imprevisto che non turba un gruppo ormai lanciatissimo verso l’ultimo atto della manifestazione. Gianluigi Donnarumma para il tentativo di Alvaro Morata e un glaciale Jorginho, fresco della vittoria in Champions League con il suo Chelsea, regala una Finale storica che premia un gruppo dimostratosi unito contro ogni difficoltà.
La Finale vedrà gli azzurri affrontare, domenica 11 luglio a Londra, la vincente della sfida in programma oggi fra Inghilterra e Danimarca.
Enrico Bonzanini