Non è passato un anno dalla nomina e il Presidente di Aimag Gianluca Verasani, che già potrebbe dichiararsi soddisfatto per alcuni risultati, affronta con determinazione, e un certo coraggio, il nodo più spinoso per la multiutility che gestisce gas, acqua e rifiuti per ventuno comuni da Carpi a Mirandola fino al territorio mantovano: il superamento della legge Madia.
Aimag infatti è una spa soggetta al controllo delle amministrazioni pubbliche che ne regolano l’attività affidandosi a un consiglio di amministrazione: pur essendo espressione della proprietà, cioè delle pubbliche amministrazioni, il cda di Aimag per ogni decisione strategica ha bisogno del via libera di tutti i ventuno comuni soci di Aimag, da San Giovanni del Dosso a Camposanto rendendo il suo operato inutilmente gravoso. È ragionevole pretendere che una società di ambito, a cui partecipano 21 Comuni, per ogni decisione strategica debba passare per tutti i consigli comunali degli enti soci? Perché ci devono essere dei vincoli per società virtuose?
Lo si era capito fin da subito che la legge Madia avrebbe penalizzato le aziende di medie dimensioni non quotate in borsa e la vicenda di Unieco ne è stata la conferma. Dopodiché gli stessi 21 sindaci riuniti nel Patto di Sindacato hanno dato mandato al Consiglio di Amministrazione nominato nel luglio 2020 di “ricercare e valutare le possibilità di mitigare gli effetti della legge Madia o, meglio ancora, di uscirne. Le sfide del futuro potrebbero in tal modo essere affrontate molto più efficacemente, sia sotto il profilo operativo, grazie all’uscita da un quadro regolatorio così austero, vincolante e limitativo per società come Aimag”. Presentandosi al Consiglio Comunale nell’ottobre scorso il presidente Gianluca Verasani aveva fatto riferimento in chiusura alla legge Madia definendola “un vincolo importante che incide particolarmente sulle scelte di un’impresa come Aimag che eroga utili importanti e ha dimostrato di saper stare sul mercato”.
Ad oggi i comuni detengono il 65% delle azioni, Hera il 25%, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi il 7,5%, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola 2,5% e non ci sono molte soluzioni per il superamento della legge Madia: 1) un decreto del Presidente del Consiglio Draghi; 2) la perdita del controllo da parte del pubblico; 3) la quotazione in borsa; 4) una partecipazione di maggioranza del pubblico ma con un patto di sindacato con un privato che detenga un controllo di minoranza.
“Saranno i Comuni e gli altri Soci a decidere quale strada intraprendere – è il commento del Presidente Verasani – ma spetta al Consiglio di Amministrazione fare le proposte. Abbiamo già attivato contatti con consulenti che si occupano dello studio delle opzioni strategiche e lavoreremo nei prossimi giorni per svilupparle e presentarle all’Assemblea dei Soci”.
Esclusa dal Presidente stesso la possibilità che possa cambiare la fisionomia di Aimag (“è fuori discussione che possa diventare un’impresa a maggioranza privata perché resterà a maggioranza pubblica e continuerà a chiamarsi Aimag”), essendo molto remota l’ipotesi di un intervento diretto del Presidente Draghi e difficilmente percorribile la strada della quotazione in borsa che richiede tempi lunghi e la necessità di un progetto costruito con finalità diverse dal servizio al cittadino che resta la mission principale per Aimag, non è difficile intuire a cosa si stia lavorando. A maggior ragione considerando la necessità, invocata da tempo, di sviluppare nuove collaborazioni e sinergie industriali per affrontare la competizione con operatori italiani e stranieri che hanno un’enorme potenza di fuoco rispetto ad Aimag.
I motivi di soddisfazione in questi mesi non sono mancati: Aimag è tra le dieci società italiane che presentano volontariamente il rendiconto di sostenibilità, un “primato” nel segno dell’attenzione; nel bacino della multiutility si produce una media di rifiuti destinati all’indifferenziato di 58 chili a cittadino quando la media regionale è di 230 chili; crescerà la produzione di biogas nell’impianto di Fossoli grazie agli investimenti per aumentarne la capacità di trattamento della frazione organica e, infine, è stata completata l’acquisizione di Soenergy, società specializzata nella vendita di gas ed energia elettrica.
Sara Gelli