La Casa del Popolo di Fossoli è in vendita: la fine di un’epoca

Che un’epoca sia ormai finita è evidente e di certo non si potrà tornare indietro: “nel carpigiano esistono ancora dieci circoli, è necessario rivederli. Di certo - conclude Reggiani - la sede comunale di via Don Davide Albertario resterà, mentre sulle altre sedi è in corso una riflessione”. Che prescinde dalla pandemia.

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La Casa del Popolo di Fossoli è in vendita. Sui muri della storica sede della Sinistra della frazione, è infatti spuntato il cartello Vendesi ma il Pd, per ora non è certo alla ricerca di una nuova casa. 

La proprietà dei locali è in capo alla Fondazione Modena 2007 – vera e propria cassaforte dell’ex Pci-Pds-Ds, cioè il patrimonio immobiliare delle antiche sedi e sezioni, spesso acquistate con il contributo degli iscritti, feste di partito e soldi dei militanti – fondata quando si sciolsero i Ds e nacque il Partito Democratico. Il patrimonio della Fondazione è costituito dal possesso del 100% del capitale sociale della SIM – Società Immobiliare Modenese: possiede circa 60 immobili (http://www.fondazionemodena2007.it/chi-siamo/patrimonio/) che sono affittati per gran parte alla Federazione del Partito Democratico di Modena, quali sedi di Circoli locali, e in alcuni casi di Circoli Arci e del sindacato. “In questi anni la Fondazione ha venduto quanto poteva per far fronte ai debiti ereditati dal passato – commenta Marco Reggiani, segretario del Partito Democratico di Carpi – ma la pandemia ha inferto un altro durissimo colpo. A causa dell’emergenza sanitaria infatti siamo stati costretti a disdettare tutti i contratti di affitto e ad annullare le varie feste e dunque la Fondazione si è ritrovata senza introiti”. E quindi, per monetizzare, la Fondazione vende la Casa del Popolo di Fossoli e di colpo spazza via oltre un secolo di storia. Che un’epoca sia ormai finita è evidente e di certo non si potrà tornare indietro: “nel carpigiano esistono ancora dieci circoli, è necessario rivederli. Di certo – conclude Reggiani – la sede comunale di via Don Davide Albertario resterà, mentre sulle altre sedi è in corso una riflessione”. Che prescinde dalla pandemia.

Jessica Bianchi