“Carpi non merita questo scempio ecologico”

Non c’è pace per l’area boscata della Cappuccina. Lì, dove fino a poco tempo fa, sorgeva un boschetto, non resta quasi più nulla. Uno scempio che rende la nostra città ancora più povera di verde e ben lontana dall’esempio virtuoso della vicina Correggio col suo maestoso bosco urbano. Sulla vicenda chiedono ora chiarezza, attraverso un’interrogazione comunale, anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Eros Gaddi e Monica Medici.

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Non c’è pace per l’area boscata della Cappuccina. Lì, dove fino a poco tempo fa, sorgeva un boschetto, non resta quasi più nulla. Uno scempio che rende la nostra città ancora più povera di verde e ben lontana dall’esempio virtuoso della vicina Correggio col suo maestoso bosco urbano.

Ad accorgersi dei tagli indiscriminati e mai comunicati alla cittadinanza è stata Alice Aldrovandi del Comitato Salviamo gli alberi a Carpi impegnata insieme ad altri cittadini nella ripulitura dei tronchi del fu boschetto dalla fitta edera che li imprigionava. 

“Carpi non merita questo scempio ecologico – spiega Alice – ed è proprio per questo motivo che nel 2018 ho deciso di aprire la  pagina Facebook Salviamo gli alberi a Carpi, per denunciare i continui e indiscriminati abbattimenti di alberi, tacciati di pericolosità, per far posto a una progressiva cementificazione del territorio, in barba alle regole sulla gestione del verde dettate da vari istituti nazionali a partire da ISPRA”.

Nel silenzio delle istituzioni sono stati abbattuti “circa 30 alberi nell’Area boscata della Cappuccina. Piante ad alto fusto di oltre 20 metri. Perchè? Qual è lo scopo? Da anni la nostra Amministrazione annuncia di voler combattere l’inquinamento eppure il patrimonio arboreo, fondamentale per abbattere il particolato e le emissioni nocive, non viene tutelato”.

Gli alberi maturi e ad alto fusto abbattuti nel tessuto urbano non possono essere in alcun modo rimpiazzati “da arbusti e pianticelle di 4 metri piantati in periferia o in frazione. I nuovi assessori, all’insediamento, avevano presentato dei progetti che promettevano bene… che fine hanno fatto?” si chiede Aldrovandi.

L’unico progetto portato avanti, prosegue, “è quello proposto dall’ex assessore Simone Tosi per fare un parco nella Cappuccina: peccato che si vogliano mettere a dimora solo 35 piante e la maggior parte del terreno verrà utilizzata per realizzare un parco agrario”.

L’invito dell’ambientalista è chiaro: “cari carpigiani tenete gli occhi ben aperti perché dobbiamo essere noi a impedire che vengano fatti altri disastri all’ecosistema (ndr – c’è voluta la mobilitazione della Lipu e una raccolta firme dei residenti e non solo per salvare il pioppo monumentale di via Dorando Pietri). C’è chi si pavoneggia di aver piantato 200 alberelli di 4 mt ma si guarda bene dal dire quanti ne sono spariti dalla Cappuccina. Operazione di cui nemmeno la Consulta Ambiente sapeva nulla!  Alla richiesta di dare giustificazioni ci siamo sentiti rispondere che erano piante secche e che due cadendo hanno danneggiato un cavo del telefono. Peccato che le foto e i video fatti in questi mesi raccontìno un’altra storia. Carpi non merita tutto questo”.

Sulla vicenda chiedono ora chiarezza, attraverso un’interrogazione comunale, anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Eros Gaddi e Monica Medici. “Come abbiamo amaramente appreso – si legge nel testo – Carpi è stata collocata al 33esimo posto in Europa per inquinamento da polveri sottili, peggio di Modena e di Sassuolo, con conseguente elevato rischio per la salute pubblica”. A cosa è imputabile “l’abbattimento di 30 alberi nella Cappuccina? Il cavo che passa per quell’area boscata è ancora attivo?  Non è il proprietario del cavo che deve provvedere alla manutenzione senza arrecare danno come accade per i privati?  Istituzioni come Ispra e Conalpa Coordinamento Nazionale alberi e Paesaggio forniscono tutte le indicazioni necessarie per la tutela del verde urbano e cittadino perchè non le adottiamo come regolamento comunale?”. Attendiamo risposte.

J.B.

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