Radioterapia: in funzione il nuovo acceleratore lineare di Carpi

L'aggiornamento dell'acceleratore lineare rende possibile quasi tutti i trattamenti radioterapici, rinforzando ulteriormente la radioterapia in Provincia.

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1996

E’ entrato in funzione l’Acceleratore Lineare della Radioterapia di Carpi, completamente rinnovato grazie all’impegno di Azienda Usl e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e di Amo – Associazione Malati Oncologici di Carpi che ha dato un importantissimo supporto al progetto, fin dal suo inizio e con un contributo economico dilazionato su 3 anni.  L’aggiornamento dell’acceleratore lineare rende possibile quasi tutti i trattamenti radioterapici, rinforzando ulteriormente la radioterapia in Provincia. 

La Radioterapia Oncologica può contare su 5 acceleratori lineari (4 a Modena e 1 a Carpi) e serve l’intera provincia. Oggi, la Radioterapia Oncologica esegue circa 2000 trattamenti all’anno, e 200-300 prestazioni individuali al giorno, di questi circa il 20% viene svolto a Carpi.

“Sempre di più si parla di Oncologia personalizzata e di precisione. Tutto questo è reso possibile dall’integrazione di tutte le terapie a nostra disposizione: chirurgia, oncologia medica, radioterapia. Le conquiste realizzate nei vari campi – commenta il dottor Fabrizio Artioli, Direttore U.O. Medicina Oncologica Area Nord dell’Azienda USL di Modena – trovano rapida applicazione e consentono di curare al meglio i malati. Avere Acceleratori lineari di ultima generazione è come avere farmaci a “bersaglio molecolare” di ultima generazione, efficaci sul tumore e con scarsa tossicità sugli altri organi. Da tutto questo deriva il riconoscimento che dobbiamo a coloro che hanno fatto in modo che Carpi abbia ora un Acceleratore moderno che si integra con la Rete Radioterapia provinciale, rendendo la Provincia di Modena una delle più attrezzate a livello italiano”. 

“L’upgrade dell’acceleratore lineare di Carpi – commenta Marco Martignon del Servizio Unico Ingegneria Clinica, – ci ha consentito di allineare l’apparecchiatura in uso ai più recenti standard tecnologici presenti sul mercato mediante l’utilizzo di tecniche avanzate come VMAT, IGRT, Radiochirurgia e l’implementazione di CBCT (Cone Beam CT) negli approcci più complessi per ridurre gli effetti collaterali, come per esempio quelli cardiaci nel trattamento del cancro della mammella, dove sistemi computerizzati che controllano il respiro (Surface Tracking) delle pazienti riescono a minimizzare l’esposizione cardiaca. L’acceleratore così aggiornato consente inoltre l’intercambiabilità delle altre tecnologie in uso presso Ospedale Policlinico di Modena grazie anche alla possibilità di uniformare e distribuire i piani di trattamento data dal rinnovato TPS (Treatment Planning System) di recente implementazione da parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria”   

Il sistema beneficerà del nuovo sistema di calcolo, nell´implementazione attuale unico in Europa, installato nelle radioterapie della Provincia nell’autunno scorso come risultato di una stretta collaborazione del Servizio delle tecnologie informatiche (STI), dell`Ingegneria clinica e della fisica Sanitaria capace di offrire alte prestazioni e di costituire il cuore tecnologico del nuovo progetto per la pianificazione radioterapica avanzata che mira alla massima personalizzazione della terapia tramite sistemi di pianificazione in tempo reale e algoritmi di intelligenza artificiale in grado di imparare nel tempo e adattarsi al paziente. “Stiamo parlando – spiegano il dottor Gabriele Guidi della Fisica Sanitaria dell’AOU di Modena e il dottor Roberto Savigni dello STI – di un sistema di calcolo ad alte prestazioni (HPC – High Performance Computing) del valore di circa 400mila euro che consente da un lato di adattare il piano terapeutico all’evoluzione clinica del paziente e dall’altro l’intercambiabilità dell’apparecchiatura senza mutare l’efficacia del trattamento. Questa ultima applicazione consente di assegnare l’apparecchiatura più adatta in quel momento alla situazione organizzativa e alla comodità del paziente. Riusciamo, infine, ad automatizzare processi di elevata complessità che normalmente richiedono tempi estesi di interazione con il computer, come la contornazione dei target e organi a rischio, oltre a poter sviluppare piani di trattamento su molteplici acceleratori lineari nel medesimo istante”.

“La potenza della nostra rete radioterapica integrata tra Carpi e Modena – commenta il professor Frank Lohr, Direttore della Radioterapia – consente di offrire ai nostri pazienti le migliori terapie possibili nel trattamento oncologico. Insieme alla Chirurgia, infatti, assicura un massimo controllo locale della maggior parte delle malattie oncologiche, sia in pazienti con una malattia localmente limitata ma anche in pazienti dove la malattia si trova anche a distanza. La nuova tecnologia consente interventi locali per controllare manifestazioni di malattia che dall’inizio della terapia non rispondono o non rispondono più a tali farmaci dopo un periodo iniziale. Interventi che devono essere sia efficaci, sia di minima invasività”.