«Cara Befana siamo a marzo e sono arrivate già tante lettere».
«Non ti meravigliare. I nostri doni sono semplici, sinceri ed è per questo che piacciono e sono così richiesti. E poi i bambini ti adorano…»
«È vero. Ma come la mettiamo con le richieste particolari?».
“Babbo Natale fa gli straordinari” (Rizzoli) è l’attesissimo seguito di “Il secondo lavoro di Babbo Natale”, la seria ideata e scritta da Michele D’Ignazio ed illustrata da Sergio Olivotti.
Dopo aver finalmente trovato un secondo lavoro come netturbino, Babbo Natale è contento e appagato. Ama realizzare giocattoli per i bambini riciclando rifiuti, e il sodalizio lavorativo con la Befana procede alla grande.
Anche l’amicizia con Bice lo riempie di felicità. Ogni mattina, al rientro dal lavoro, Babbo Natale e Bice fanno colazione insieme, e leggono le letterine dei bambini. Ci sono quelle classiche con richieste di giocattoli, ma ce ne sono altre con richieste particolari che mettono in difficoltà Babbo Natale.
«Per il prossimo Natale non desidero un dono, ma un perdono.»
«Vorrei più tempo con la mamma e il papà.»
Ma sono sopratutto le lettere di una bambina a turbare Babbo Natale.
«Caro Babbo Natale, nella città in cui vivo ci sono pochi alberi. La cosa strana è che non fanno frutti. Ma la cosa ancora più strana è che fanno pochissimi fiori. Ne sbuca uno ogni tanto. E appassisce subito. Mi mancano…Con i miei amici mi divertivo a osservarli da vicino, a sentirne gli odori. E ora? Dove sono finiti tutti i fiori? E i loro profumi? E i colori?
Mi puoi aiutare?».
Neve
Babbo Natale è davvero confuso e convoca la Befana per una riunione straordinaria. Fortuna che interviene Bice invitando entrambi a riflettere su chi regala la primavera: le api ovviamente!
Da qui inizia una nuova avventura che porterà Babbo Natale a partire insieme alla Befana per portare le api nella città di Neve.
Ma c’è dell’altro. Anche Bice ha scritto una nuova letterina per Babbo Natale e il suo desiderio lo scombussolerà ancora di più.
Come il primo libro della serie, anche questo secondo volume, nella sua semplicità e genuinità venata di tenera ironia, porta alla luce tematiche forti: l’amore per la natura, il rispetto dell’ambiente e la cultura del riuso, ma anche l’importanza di ascoltare il proprio cuore. Il Babbo Natale di Michele D’Ignazio s’interroga senza sosta sui desideri dei bimbi e fa di tutto per esaudirli, ma non si è mai interrogato sui suoi, almeno fino a questo momento: quale sarà il suo desiderio? Non resta che leggere questo incantevole libro per scoprirlo.
Chiara Sorrentino