Cresce la preoccupazione per il proliferare di tane negli argini dei fiumi

“Auspichiamo che dopo questa ennesima alluvione, gli enti preposti ritengano opportuno apportare modifiche alla normativa per consentire un contenimento più efficace sulla volpe in costante aumento”, commentano Mauro Goldoni e Vanel Salati della Federazione italiana della Caccia ed EkoClub Carpi.

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Dopo il cedimento dell’argine del Secchia del 2014 e di quello del Panaro dei giorni scorsi al centro del dibattito tornano le tane provocate dagli animali fossori quali volpi, nutrie, tassi e istrici.
In Provincia di Modena, sono circa 500 i cacciatori coadiutori della Polizia Provinciale operanti nelle aree di competenza degli Ambiti Territoriali di Caccia MO 1 e MO 2 che hanno anche una collaborazione con i volontari della Protezione Civile iniziata dopo l’alluvione del 2014.
Collaborazione che proseguirà nel 2021 grazie alla convenzione siglata a ottobre tra, Provincia, ATC e Consulta della protezione Civile. La collaborazione, assicura per il 2021 risorse regionali per 25mila euro che serviranno anche per le attività di video sorveglianza delle trappole per la cattura di tassi e istrici, che saranno poi liberati in zone idonee al loro benessere dove non creeranno problemi.
“Tutti gli interventi dei cacciatori coadiutori sul territorio – commentano Mauro Goldoni e Vanel Salati della Federazione italiana della Caccia ed EkoClub Carpi – sono svolti a titolo di volontariato il che comporta un notevole risparmio di risorse per la collettività. Il compito di questi cacciatori, che possono operare solamente dopo aver frequentato corsi specifici riguardanti una approfondita conoscenza degli animali oggetto degli interventi, per quanto concerne gli argini è quello di rilevare non solo tane, ma anche eventuali cedimenti e frane. Riguardo al Secchia, la Commissione creata per studiare il cedimento dell’argine, ha evidenziato come un sistema articolato di tane animali, sia stato determinante ai fini del collasso arginale. Dopo questo verdetto, ci si aspettava che dalla Regione venissero forniti ai cacciatori coadiutori strumenti più incisivi per il controllo sugli animali fossori ma così non è stato. Nulla è cambiato. Auspichiamo che dopo questa ennesima alluvione, gli enti preposti ritengano opportuno apportare modifiche alla normativa per consentire un contenimento più efficace sulla volpe in costante aumento e ora fuori controllo”.