Una canzone a ogni videolezione per condividere le emozioni

Una docente di inglese del Liceo Fanti di Carpi ha proposto ai suoi studenti di cantare una canzone prima di iniziare la lezione. “Un modo per far fluire le emozioni e sentirsi più vicini”.

0
5934

Abbiamo visto cantare sui balconi o al chiuso delle stanze e abbiamo sentito la musica fluire nell’aria e nell’etere come un filo che unisce e fortifica contro la paura. Ma forse nessuno di noi aveva ancora visto cantare durante una videolezione, davanti a una classe di studenti lontani, e al tempo stesso vicini, grazie alla tecnologia.

E’ l’iniziativa lanciata da una professoressa di inglese del Liceo M. Fanti, Assunta Maria Rosato, per tutti semplicemente, Mary, e subito accolta con entusiasmo dagli allievi della classe 3M a indirizzo linguistico.

A raccontarcelo è la studentessa, Chiara Carnevali: “negli ultimi giorni, la nostra madrelingua di inglese, vedendoci giù di morale, ha proposto una nuova attività. All’inizio di ogni sua videolezione avrebbe lasciato lo spazio per cantare una canzone a chi desiderasse farlo. Un modo per far fluire le nostre emozioni e condividerle.

Inizialmente eravamo un po’ titubanti perché ci vergognavamo di cantare davanti ai nostri compagni di classe ma poi, uno di noi, Antony Di Gregorio, ha rotto il ghiaccio per primo cantando Halo di Beyoncé. La sua interpretazione è stata bella a tal punto da toglierci il fiato. Emozionante non solo per le sue doti canore che abbiamo a sorpresa scoperto, ma anche per il messaggio di speranza di cui è portatore il testo della canzone”. Ovunque guardi ora sono circondata dal tuo abbraccio. Tesoro, posso vedere la tua aurea è la traduzione in italiano del ritornello del brano della pop-star americana.

“Nonostante questa dura e lunga battaglia – prosegue Chiara – c’è un mondo là fuori che ci aspetta una volta che tutto sarà finito. La nostra prof ci ha detto: Nobody asks how young people feel (Nessuno ha chiesto come stanno i ragazzi e la loro opinione su questa situazione). Cantare è il nostro modo per esprimerci e far sentire la nostra voce”.

Cosa vi manca di più dello stare in classe?

“Comunicare dal vivo tra di noi, ridere insieme e abbracciarci. Ci mancano anche le lezioni normali che non sono minimamente paragonabili a quelle online. Alla fine quei banchi e quelle sedie non erano così terribili! Noi ragazzi siamo abituati a vedere i nostri amici ogni giorno, a uscire a divertirci e a fare sport. Passare da questo a non vedere nessuno, eccetto la famiglia, è dura. Per fortuna, in questa emergenza sanitaria, esiste la tecnologia che gioca un ruolo importantissimo. Ci manteniamo sempre in contatto facendo videochiamate e scrivendoci continuamente su Whatsapp”.

E come si svolgono le vostre giornate isolati in casa?

“Ogni mattina seguiamo le lezioni che iniziano alle 9 e finiscono alle 13, e che sono suddivise in tre fasi: dalle 9 alle 10.30, dalle 10.45 alle 11.45 e dalle 12 alle 13.00. In genere abbiamo lezioni su GMeet, una piattaforma che ci permette di svolgere lezioni in modalità sincrona. Poi, al pomeriggio studiamo e facciamo i compiti. Per i test scritti usiamo spesso Google Moduli, una piattaforma online per effettuare dei test e dei questionari, oppure facciamo delle ricerche su vari argomenti, anche se spesso questi non vengono valutati al 100% (sono valutazioni di tipo formativo, servono a darci un feedback su quanto funziona e quanto va migliorato). Riguardo alle interrogazioni, invece, funziona molto meglio: abbiamo programmato interrogazioni in tutte le materie e per ora stanno andando piuttosto bene. Spesso ci vengono assegnati dei voti anche per gli interventi e la partecipazione durante le lezioni.

Ogni giorno i prof fanno l’appello e segnano tutto sul registro elettronico. Le assenze non contano come le normali assenze scolastiche ma serviranno per il voto di comportamento; infatti se un alunno è sempre presente e puntuale nelle consegne viene valutato in maniera positiva. Anche le competenze digitali verranno valutate, dal momento che lavoriamo sempre online. Stiamo sperimentando anche altre piattaforme per migliorare sempre”.

Qual è la prima cosa che farete una volta finita l’emergenza?

“Vedere i nostri amici, i nostri nonni, e tutti quelli che ci sono mancati. Respirare un po’ di aria fresca e stare all’aperto. Abbiamo talmente tanta voglia di uscire che abbiamo già programmato dei pic-nic tra di noi e pianificato viaggi per quando tutto questo sarà solo un lontano, ma indelebile, ricordo”.

Chiara Sorrentino