La battaglia di Carpine e Tenente Marchi contro il Coronavirus

Nelle residenze per anziani della provincia di Modena si contano già circa 187 malati, 77 vittime stroncate dal Covid-19 e 64 operatori positivi al tampone, di cui 2 ospedalizzati in gravi condizioni. “La situazione è ormai al limite”, denuncia Mohcine El Arrag, responsabile provinciale delle politiche socio-sanitarie per la FP Cgil. Il quadro peggiore è senza dubbio quello di Villa Margherita con 35 Covid-19 ma anche a Carpi vi è una situazione che desta preoccupazione ovvero quella de Il Carpine dove gli ospiti positivi sono 19 e si contano già 5 decessi.

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Si moltiplicano i casi di contagio da Covid-19 nelle CRA, case residenza anziani della provincia di Modena. “La situazione è ormai drammatica e non c’è più tempo da perdere. Intervenire tempestivamente è un dovere perché queste strutture sono ormai diventate dei veri e propri reparti covid 19”, spiega Mohcine El Arrag, responsabile provinciale delle politiche socio-sanitarie per la FP Cgil.
La Funzione Pubblica Cgil di Modena, insieme ai lavoratori delle CRA, lanciano un SOS alle istituzioni: Ausl, Protezione Civile e Comuni, e ai gestori dei servizi: “siamo soli a combattere contro il Covid-19. Aiutateci”.
Un grido di allarme legato al crescente numero di contagi di anziani e lavoratori e alla tenuta stessa del servizio: “manca personale sanitario infermieristico, medico e assistenziale. Troppo i lavoratori ammalati. I presidi di tutela individuale sono insufficienti – denuncia Mohcine El Arrag – e i numeri di casi di positività crescono di giorno in giorno. Nelle residenze per anziani della provincia di Modena si contano già circa 187 malati, 77 vittime stroncate dal Covid-19 e 64 operatori positivi al tampone, di cui 2 ospedalizzati in gravi condizioni. La situazione è ormai al limite”.
La richiesta alle istituzioni è quella “di disinnescare il più possibile i rischi di questa arma invisibile del Covid-19 con una mappatura a tappeto per individuare i soggetti positivi. Chiediamo, inoltre, una regia uniforme tra pubblico e privato nella gestione dei nuclei Covid-19 presenti all’interno delle CRA, con l’estensione dei protocolli sanitari in uso per i reparti infettivi e con l’integrazione del personale infermieristico e medico con esperienza nella gestione di pazienti infettivi.
Le case protette non sono abituate a gestire malattie infettive: abbiamo bisogno di più risorse e di un numero consono di dispositivi di protezione individuale per tutelare anziani e operatori. In questo modo – prosegue Mohcine El Arrag – potremo continuare ad assicurare e a difendere il rapporto fiduciario tra il personale, gli utenti e le loro famiglie, che è stato costruito nel corso degli anni”.
Ma dove si registrano le situazioni più gravi?
Il quadro peggiore è senza dubbio quello di Villa Margherita con 35 Covid-19 ma anche a Carpi vi è una situazione che desta grande preoccupazione ovvero quella de Il Carpine dove gli ospiti positivi sono 19 e si contano già 5 decessi.
“Ricordo – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari – che Il Carpine. in un nucleo specifico e isolato, sta accogliendo coloro che, pur essendo ancora positivi al covid-19, non necessitando più di cure ospedaliere, possono lasciare il Ramazzini. La maggior parte dei 19 casi presenti sono dunque persone che non hanno contratto il virus tra le mura del Carpine. Le misure messe in atto per proteggere gli altri anziani ospiti negativi stanno reggendo. Una notizia positiva arriva invece sul fronte test sierologici: sono infatti partiti glie stai sugli operatori di tutte le Cra dell’Unione delle Terre d’Argine”.
Un’altra struttura attenzionata in città è la Tenente Marchi, lì sono 4 gli anziani positivi, 2 gli operatori contagiati, e dove si è già registrato 1 decesso.
Una scelta pericolosissima quella dell’Usl di Modena di collocare nelle Case di Riposo per Anziani le persone dimesse dagli ospedali che devono andare in isolamento peraltro in netta antitesi con gli appelli quotidiani del commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, il quale sostiene l’importanza “di difendere con ogni mezzo le case protette dal virus” poiché lì gli effetti del covid-19 “sarebbero del tutto nefasti. Se conteniamo la diffusione del virus all’interno delle case protette abbiamo decisamente vinto la battaglia e soprattutto abbiamo salvato quegli anziani che sono i nostri padri, le nostre madri, i nostri nonni. Non possiamo fare a meno di loro, dobbiamo averne cura e rispetto. Solo loro che hanno costruito il mondo in cui viviamo”.
Oggi, ha sottolineato Venturi, “abbiamo ancora due focolai su cui lavorare: le case protette per anziani e le case private in cui è comparsa l’infezione. Se da un lato le Ausl sono entrate nelle case residenza anziani per difendere gli ospiti ricoverati e isolare al meglio quelli positivi, dobbiamo lavorare ancor di più sulle abitazioni private. I malati restino al proprio domicilio solo laddove sia garantito un isolamento reale rispetto a chi hanno vicino, altrimenti optino per un albergo o una struttura appositamente allestita! Meglio trascorrere due settimane lontani da casa anziché rischiare di contagiare i propri cari. Se avremo cura delle nostre famiglie e delle case protette per anziani saremo nelle condizioni di debellare questa malattia che stiamo affrontando tutti insieme”.
Jessica Bianchi