Coronavirus, 9.254 i casi positivi in Emilia Romagna, 719 in più ieri. Preoccupa l’incremento di Modena

Coronavirus, 9.254 i casi positivi in Emilia Romagna, 719 in più ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 291, 15 in più di ieri. Aumentano i decessi, che arrivano a 985: 93 in più. E se in regione il trend di contagio inizia a calare, Modena cresce troppo. “Un incremento significativo: abbiamo bisogno di comportamenti rigorosi. Spegnere l’epidemia dipende in larga parte da ciò che facciamo noi”, ha sottolineato Venturi. Modena oggi arriva a quota 1.354, 199 in più di ieri, di cui 28 a Carpi.

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9.254 i casi di positività al Coronavirus, 719 in più di ieri. 33.527 i test refertati, 2.327 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
“Oggi un calo significativo che speriamo si consolidi e se sarà così anche domani sarà davvero un’ottima notizia. Un altro dato che conforta è sui tamponi: la maggioranza è negativa”, sottolinea il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.
Complessivamente, sono 3.992 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (323 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità quelle ricoverate in terapia intensiva, chesono 291, 15 in più rispetto a ieri. Ma crescono purtroppo i decessi, passati da 892 a 985: 93, quindi, quelli nuovi, di cui 66 uomini e 27 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 558 (135 in più rispetto a ieri), 125 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 10 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 30 residenti nella provincia di Piacenza, 20 in quella di Parma, 17in quella di Reggio Emilia, 11 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno del territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, zero in quella di Forlì-Cesena e 9 in quella di Rimini.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.981 (96 in più rispetto a ieri un dato in pari coi tamponi, sta arrivando in una condizione molto vicina al picco), Parma 1.435 (71 in più), Reggio Emilia 1.437 (68 in più). “Queste tre aree hanno un incremento paragonabile a quello di Modena”, ha detto Sergio Venturi. Modena oggi arriva a 1.354, 199 in più: “un incremento significativo e pertanto abbiamo bisogno di comportamenti rigorosi. Spegnere l’epidemia dipende in larga parte da ciò che facciamo noi”, sottolineato Venturi. Bologna 968 (di cui Bologna 776, 124 in più rispetto a ieri, e 192 Imola, 11 in più),  Ferrara 190 (18 in più rispetto a ieri), Ravenna 368 (26 in più), Forlì-Cesena 437 (di cui 211 a Forlì, 35 in più rispetto a ieri, e 226 a Cesena, 22 in più),  Rimini 1.084 (49 in più).
Da ieri a oggi, sono 154 i posti letto aggiuntivi allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 3.761 a 3.915, tra ordinari (3.425, +138) e di terapia intensiva (490, +16).
Nella serata di ieri, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha ricevuto dal Dipartimento nazionale 264.000 mascherine Montrasio. Oggi, grazie ad una collaborazione già in essere con la provincia cinese di Guangdong, legata da un solido rapporto di partnership con la Regione Emilia-Romagna, sono arrivate dalla Cina 220.000 mascherine chirurgiche, di cui 200.000 per le esigenze della sanità regionale e 20.000 donate al Comune di Ferrara, in virtù del patto di amicizia con la municipalità di Heyuan, nel Guangdong.
Sono già state assegnate, per ogni ambito provinciale, 85.000 mascherine Montrasio (in totale 765.000) da distribuire sul territorio, principalmente a Prefetture e Comuni, per le rispettive competenze sui Corpi dello Stato, e sulle Polizie locali.