1.386 i casi positivi in Emilia Romagna, 206 più di ieri

In Regione i pazienti in terapia intensiva sono 90. Crescono anche i decessi, che arrivano a 70. A Modena raggiungiamo quota 116 positivi (19 in più di ieri di cui 5 a Carpi).

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In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.386 i casi di positività al Coronavirus, 206 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 4.344 a 4.607 i campioni refertati. 

Complessivamente ci sono 601 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 90 (15 in più rispetto a ieri). 

Crescono anche i decessi, passati da 56 a 70: 14, quindi, quelli nuovi, che riguardano 5 donne e 9 uomini, tra cui un cittadino lombardo; la maggior parte delle persone decedute aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per 4 pazienti sono ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio: Piacenza 602 (74 in più rispetto a ieri), Parma 279 (3 in più), 164 Rimini (51 in più), Modena 116 (19 in più di cui 5 a Carpi), Reggio Emilia 103 (33 in più), Bologna 80, di cui 35 del circondario imolese (complessivamente 18 in più, di cui 8 del circondario imolese), Forlì-Cesena 16 (di cui 11 Forlì e 5 Cesena, complessivamente 1 in più relativo a Forlì),  Ravenna 19 (6 in più), Ferrara 7 (1 in più rispetto a ieri).

“Le misure prese di limitazione personale – ha spiegato l’ex assessore alla Sanità Sergio Venturi – sono le uniche che ci consentono di ridurre l’incidenza della malattia. Gli spostamenti vanno limitati soprattutto per andare al lavoro o a fare la spesa quando necessario perché solo così possiamo ridurre il fatto che ci si incontri e ci si contagi. In questo momento contiamo non solo sulle misure del Governo ma sul fatto che ognuno di noi sia in grado di limitare i contatti. Questo ci può aiutare affinché il sistema sanitario tenga e tutti si possano curare nel luogo migliore sulla base del grado di gravità della malattia. Oggi è così e speriamo che l’incremento dei casi non ci metta in difficoltà”.

“L’emergenza – ha continuato il presidente Stefano Bonaccini – è in corso e non sappiamo quando finirà quindi il mio appello è quello di non prendere sottogamba le indicazioni della comunità scientifica: spostatevi solo per necessità impellenti e chi può permetterselo lavori da casa”.

“Il coronavirus – ha aggiunto Bonaccini – non si sta arrestando, al contrario si sta estendendo in tutto il Paese: abbiamo bisogno del massimo di provvedimenti per contrastarlo e combatterlo.

Gli emiliani romagnoli sono persone che di solito dimostrano senso civico: mostriamolo ancora una volta. Noi dal canto nostro cerchiamo di prendere provvedimenti il più velocemente possibile e chiediamo di estenderli al resto del paese. Le restrizioni devono essere rafforzate e omogeneizzate. L’economia non può riprendersi se prima non arrestiamo l’emergenza sanitaria. Diamoci una mano: tutti”.

Dispositivi di protezione individuale

Tra sabato e domenica sono giunti in Emilia-Romagna nuovi dispositivi di protezione individuale dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. In totale le mascherine (del tipo ffp2) pervenute dall’inizio dell’emergenza sono 47.160, gli occhiali antigraffio 6.800. Tutto il materiale viene consegnato al deposito sanitario di Reggio Emilia, da cui viene distribuito secondo i criteri prefissati, ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario.

“E’ in consegna dalla Protezione Civile – ha concluso Venturi – anche la nostra quota di respiratori per avere così più letti intensivi”.

 

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