Donatrici di musica negli ospedali

Tra i musicisti aderenti alla rassegna musicale benefica Special Stage che porta la musica negli ospedali, prodotta dall’organizzazione no profit Officine Buone, c’è anche il duo See Elle formato dalla carpigiana Elisa Berselli e dalla modenese Silvia Gibellini, entrambe insegnanti della Scuola Musikè.

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A sinistra Elisa Berselli

Special Stage è una rassegna musicale benefica che viene svolta ogni anno dall’organizzazione no-profit Officine Buone, interamente ambientata negli ospedali, e con i pazienti e i parenti che vi partecipano nell’insolita veste di giudici. Un’idea innovativa che promuove un modo nuovo di fare volontariato, ovvero donando il proprio talento musicale. L’iniziativa ha preso il via per la prima volta nel 2013 presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano e si è via via allargata arrivando a coinvolgere numerosi ospedali in tutta Italia e anche a Londra.

I partecipanti al contest sono tutti giovani volontari dai 15 ai 35 anni che possono candidarsi compilando un form sul sito www.officinebuone.it.

Tra questi, hanno deciso di donare il proprio talento anche la chitarrista carpigiana Elisa Berselli e la cantante modenese Silvia Gibellini del duo See Elle, entrambe insegnanti alla scuola di musica Musikè. Le due si sono esibite per la terza volta, al Core – Centro Oncoematologico Reggio Emilia, alternandosi sul palco con un altro musicista carpigiano, Nicholas Merzi, e il bolognese Tiziano Bononcini.

Come siete venute a conoscenza di Special Stage e perché avete deciso di partecipare?

“Abbiamo appreso della sua esistenza all’inizio del 2019 tramite un post su Instagram e abbiamo subito deciso di candidarci. A maggio siamo state contattate per esibirci per la prima volta sul palco del Core, allestito nella sala d’attesa del reparto. Non avevamo mai fatto volontariato prima di allora ma abbiamo subito capito che questa iniziativa andava ben oltre. Oltre allo scambio di sguardi e sorrisi, alle voci che si sovrapponevano per cantare insieme, ciò che è importante sottolineare è la forza della musica, che è vita, specialmente se condivisa. Ed è per questo che l’esperienza emotiva dell’ascolto della musica dal vivo dovrebbe essere un diritto di tutti, in particolare di chi si trova ad affrontare situazioni critiche”.

“In Emilia – spiega il musicista modenese Paolo Secchi che, insieme all’attrice Eleonora Giovanardi, è un volontario-organizzatore di Special Stage per la zona di Reggio Emilia – per il momento siamo presenti al Core e all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Il reparto in cui andiamo principalmente è l’Oncologia, ma ci siamo esibiti anche in quello di Igiene Mentale e nel Reparto Disturbi dei Comportamenti Alimentari. In particolare, legato a quest’ultimo, c’è un’altra iniziativa che realizziamo chiamata Special Cook, in cui giovani chef professionisti si sfidano tra le corsie d’ospedale per donare il proprio talento, con i pazienti in veste di assaggiatori e di giudici. La nostra è una presenza non invasiva: ci posizioniamo in luoghi comuni come sale d’attesa o corridoi, per far sì che solo chi lo desidera possa raggiungerci, evitando di disturbare gli altri”.

Obiettivi per il futuro? 

“L’obiettivo è quello di donare un palco a un numero sempre crescente di ospedali, cercando di coprire anche quelli di Modena e provincia, tra cui Carpi. Quando un paziente che non può camminare si fa portare da un familiare o da un operatore solo per ascoltarti, realizzi che quello che ricevi dall’esperienza è molto di più di ciò che dai”.

Ogni evento di Special Stage prevede la partecipazione di tre artisti che si sfidano sul palco suonando per i pazienti delle strutture ospedaliere.

E’ permesso portare qualsiasi genere musicale, inediti o cover, tutto ciò che può portare energia positiva. Le esibizioni avvengono in acustico o con piccole amplificazioni. La partecipazione è gratuita per tutti i partecipanti. I pazienti ricoprono sia il solo ruolo di pubblico che di giudici: attraverso un foglio di votazione valutano gli artisti con un punteggio da 1 a 10. La giuria popolare formata dai pazienti è affiancata da una tecnica composta da ospiti provenienti dal mondo della musica e dello spettacolo, che danno un giudizio tecnico alle esibizioni oltre a consigli utili alla crescita artistica dei talenti. Al termine dell’anno gli artisti che hanno totalizzato il punteggio più alto hanno la possibilità di accedere alla Finale regionale di Special Stage e, successivamente, alla Finalissima internazionale.

Per seguire il concorso potete cliccare Mi Piace sulla pagina ufficiale www.facebook.com/officinebuone.

Chiara Sorrentino