Una dolcissima storia d’amore

I due pasticceri Laura Pedrielli, carpigiana di 28 anni, ed Emanuele Lucania, ventinovenne. romano, creano i propri capolavori in Svizzera, all’Hotel Gstaad Palace, ma coltivano il sogno di aprire un’attività in Italia, “e io – racconta Laura – vorrei farlo nella mia terra, dove desidero tornare per poter valorizzare tutto quel che abbiamo appreso nei nostri percorsi professionali”.

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Laura Pedrielli ed Emanuele Lucania

Chi ha avuto la fortuna di assaggiare un dolce squisito non lo dimentica per il resto della vita: sapori bilanciati, accostamenti deliziosi e capacità di coinvolgere più sensi contemporaneamente fanno dell’alta pasticceria, come di tutta la grande cucina, un’autentica arte, in grado non tanto di saziare, quanto di coinvolgere, emozionare e stimolare corpo e mente. La storia di Laura Pedrielli ed Emanuele Lucania dimostra però che, oltre a innamorarsi dei dolci, è possibile anche innamorarsi grazie ai dolci, così come è accaduto a loro due, incontratisi proprio grazie all’immensa passione per la pasticceria, che hanno condiviso prima nel lavoro per farne, poi, anche un aspetto comune di una vita insieme. Carpigiana di 28 anni lei, ventinovenne romano cresciuto a Palermo lui, hanno avuto percorsi inversi: se per Emanuele, complice l’amore per la cucina trasmessogli dalla madre, la vocazione è stata chiara sin da giovanissimo, tanto da girare l’Italia sin dall’età di 16 anni per affinare le proprie competenze, Laura ha invece intrapreso un percorso di formazione nel settore della grafica pubblicitaria e, soltanto dopo quattro anni di lavoro, ha deciso di dare alla propria vita quella svolta che si sarebbe poi rivelata decisiva. “Scelsi di mollare tutto, anche se inizialmente mi presero per pazza, per dedicarmi appieno al mio sogno, e frequentare Alma, la miglior scuola di cucina italiana di Gualtiero Marchesi,  a Colorno, un luogo in cui ho potuto scandagliare i segreti dell’arte dolciaria e comprendere come, pur al prezzo di sacrifici e determinazione, i sogni si possano realizzare. Lì ho capito che la passione per la pasticceria poteva diventare il mio mestiere, una professione grazie alla quale ogni giorno avrei potuto svegliarmi sapendo che la mia giornata sarebbe stata come desideravo. Ricorderò sempre la frase del mio capo pasticcere: Fai quello che ami e non lavorerai mai un giorno della tua vita, ed è proprio così”. Nel frattempo Emanuele ottiene, a soli 26 anni, un incarico davvero importante, quello di capo pasticcere all’Hotel Splendido di Portofino, una struttura di lusso, nota in tutto il mondo. Ed è lì, nel meraviglioso panorama del Golfo del Tigullio, che incontra Laura, approdata allo Splendido dopo varie esperienze, tra cui quella, a Milano, nella pasticceria Martesana, dove ha lavorato con Davide Comaschi, campione del mondo di cioccolateria. “A un certo punto decisi di provare la pasticceria da albergo, e lì, tra un pasticcino e l’altro, incantata dai meravigliosi paesaggi che offre quel piccolo borghetto che è Portofino, incontrai Emanuele. Da quel momento in poi l’amore per questo mestiere ci ha fatto innamorare anche nella vita. Per i tre anni successivi ognuno ha proseguito la propria strada per consolidare un percorso personale, per arrivare, ora, a unire le nostre conoscenze e lavorare insieme”. Oggi, infatti, i due vulcanici pasticceri creano i propri capolavori in Svizzera, all’Hotel Gstaad Palace, un meraviglioso albergo tra le montagne vicino a Berna, iconico per chi è del mestiere, una struttura 5 stelle di lusso, che annovera tra i propri clienti principi, sceicchi, star del cinema e dello sport, politici di primo piano, e che nel 2019 è stato nominato miglior hotel della confederazione elvetica, aperta solo 100 giorni d’inverno e 100 d’estate. “La nostra specialità è il lavoro di squadra, perché pur nutrendo il medesimo amore per la pasticceria, Emanuele adora la pralineria, i cioccolatini in generale e i dessert al piatto, mentre io preferisco torte, moderne e da forno, e biscotteria. Se gli opposti si attraggono, nel nostro caso potremmo dire che si completano. Soltanto su un argomento discutiamo sempre: meglio la zuppa inglese o il cannolo siciliano?”. Nel corso della loro carriera i due, seppur giovanissimi, hanno avuto modo di cimentarsi nelle creazioni più disparate, per accontentare i gusti di clienti tanto esigenti quanto eccentrici: dalla torta a forma di chalet di montagna a quella in stile americano, capace di contenere una persona pronta a farvi capolino di sorpresa, fino alla pita greca, una focaccia dolce al cui interno si ripongono monetine d’oro portafortuna, che i bambini si divertono a cercare a capodanno. Ma quali sono le caratteristiche di un buon pasticcere? “Un bravo maestro – spiega Emanuele – sa lavorare gli ingredienti in modo da rispettare le loro caratteristiche, esaltandole al meglio. Se miscelati nel modo giusto, pochi elementi posso diventare delle vere bombe di gusto, senza troppi ghirigori. Le cose semplici sono sempre le migliori e una presentazione moderna ed elegante cambia tutto. L’aspetto migliore del nostro lavoro è sicuramente la possibilità di scoprire nuovi luoghi e conoscere culture diverse. Qui in Svizzera siamo in una cucina dove, oltre a italiani, svizzeri e tedeschi, sono presenti anche portoghesi, greci e francesi, e non potete immaginare quante ricette di dolci abbiamo provato. L’aspetto meno piacevole è che per noi non esistono feste, nessun Natale o Capodanno, perché in quei momenti lavoriamo, ma almeno abbiamo la fortuna di poterlo fare insieme”. 

Resta però ancora un sogno da realizzare: “in futuro vorremmo aprire una nostra attività in Italia, e io – racconta Laura – vorrei farlo nella mia terra, dove desidero tornare dopo questa meravigliosa esperienza, per poter valorizzare quanto appreso nei nostri percorsi professionali, utilizzando contemporaneamente i prodotti locali ed esaltandone le qualità”. 

In attesa che ciò avvenga, è possibile apprezzare il loro talento seguendo il profilo Instagram PASTRYLAB_CARPI. “Poi, per i più intraprendenti, presto faremo qualche piccolo corso serale a Carpi e dintorni, per poter trasmettere alcuni dei nostri piccoli trucchi e qualche ricetta gustosa e semplice da poter ripetere a casa, divertendosi come noi a soddisfare i palati più esigenti”.

Marcello Marchesini

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