Un futuro in Italia è possibile

“L’idea di costruire il mio futuro in Italia non mi ha mai sfiorata ma, oggi, grazie a una ricerca che mi ha permesso di toccare con mano numerose istituzioni del nostro Paese, sono più possibilista”. A parlare è la carpigiana 24enne Erika Palomba, al quinto e ultimo anno di Giurisprudenza italo-francese presso l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum e quella di Parigi Paris-Ouest Nanterre La Défense.

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Erika Palomba

“L’idea di costruire il mio futuro in Italia non mi ha mai nemmeno sfiorata ma, oggi, grazie a una ricerca che mi ha permesso di toccare con mano numerose istituzioni del nostro Paese, sono decisamente più possibilista”. A parlare è la studentessa 24enne Erika Palomba, al quinto e ultimo anno di Giurisprudenza italo-francese presso l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum e quella di Parigi Paris-Ouest Nanterre La Défense.

“Ho amato la lingua francese sin da piccola e quando alle medie ho iniziato ad accarezzare il sogno di diventare un avvocato ho deciso di coniugare queste due passioni. E così – sorride Erika – una volta diplomata al Liceo Fanti, indirizzo Linguistico, ho deciso di lanciarmi in questa avventura, dividendomi tra Bologna e Parigi”.

Il trasferimento in Francia è stata un’esperienza entusiasmante, “avevo già visitato Parigi in passato ma ricordo che i primi giorni mi guardavo intorno e mi venivano le lacrime agli occhi per la bellezza che mi circondava. Amo questa città e poter parlare ogni giorno la lingua del mio cuore mi riempie di gioia. Certo quando tutto è iniziato non avevo idea di cosa mi aspettasse. A quali difficoltà andassi incontro ma rifarei tutto daccapo”.

Erika al momento è tornata a Carpi per terminare la stesura della sua tesi in Diritto Amministrativo: “il mio progetto di tesi comparata verte sull’assetto giuridico e amministrativo delle Forze dell’Ordine in Italia e in Francia. Una sfida affascinante che mi ha permesso di entrare laddove mai avrei immaginato per condurre tutte le mie ricerche: dalla Biblioteca del Ministero dell’Interno a quella dell’Archivio Storico del Senato, passando per la Biblioteca del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri. I miei viaggi tra queste prestigiose istituzioni romane mi hanno letteralmente aperto gli occhi: sono stata accolta con professionalità, gentilezza, entusiasmo e disponibilità. Mi sono sentita a casa e, per la prima volta, ho capito che, forse, l’Italia può riservare ancora delle opportunità per i più giovani. Ho incontrato persone che credono nei ragazzi e ne sostengono sogni e progetti. Un’esperienza che mi ha fatta ricredere su dove sarà il mio futuro e mi ha dato una speranza che avevo perduto da tempo”, prosegue Erika.

Parigi è una città complessa, frenetica ma generosa e stimolante, “che concede tanta fiducia ai giovani. Lì ho già avuto l’opportunità di lavorare in uno studio legale e tale collaborazione si concretizzerà in un contratto a partire dal mese di gennaio. Lì, nonostante io non sia ancora nemmeno laureata, seguo le cause di alcuni clienti, vado in tribunale… ti senti accolta, responsabilizzata e hai la possibilità di crescere e imparare. Insomma non vieni considerata una schiava capace solo di fare fotocopie come spesso accade ai miei pari in Italia”.

Dopo la laurea, a febbraio, Erika si dovrà cimentare in un’altra sfida: “sono stata ammessa all’Institut d’études judiciaires della Sorbona per preparare l’esame di accesso alla scuola di avvocatura francese previsto a settembre 2020”.

Erika ha le idee chiare e punta in alto: “il mio sogno nel cassetto è quello di poter arrivare alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea o, perché no, intraprendere la carriera diplomatica”. Una cosa è certa, per questa giovane carpigiana, “andarsene all’estero per inseguire i propri sogni è importante, senza però precludersi la possibilità di tornare. L’Italia è meglio di quanto vogliano farci credere, io l’ho capito solo ora ma questa mia nuova consapevolezza mi rende più forte e fiduciosa”.

Jessica Bianchi