La Cmb ristrutturerà lo storico palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra

A seguito dell’aggiudicazione si avvierà nei prossimi mesi una fase pre- construction per partire con le attività di cantieramento a marzo 2020.

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La Cmb, in qualità di capogruppo della joint-venture con CSC Impresa Costruzioni SA, del gruppo Salini Impregilo e Italiana Costruzioni, ha firmato il contratto per la ristrutturazione dello storico Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, risalente agli Anni Trenta. L’importo lavori è circa 270 milioni di franchi svizzeri (circa 245 milioni di euro). La sede delle Nazioni Unite di Ginevra, con una superficie di circa 100mila m2, è seconda per estensione solo all’Headquarters di New York. Gli uffici si collocano all’interno dei 46 ettari dell’Ariana Park e si affacciano sul Lago di Ginevra in Svizzera. Costruito in origine tra il 1929 e il 1936, si tratta di uno dei più attivi centri di diplomazia multilaterale nel mondo, comprendendo 34 sale conferenza e ospitando circa 12.000 meeting all’anno con oltre 75.000 delegati e 100.000 visitatori. Il progetto di ristrutturazione è stato sviluppato e voluto dalle Nazioni Unite, in modo da garantire alle generazioni future una struttura sicura e sostenibile in grado di supportare l’importante compito dell’ONU di lavorare per la pace, i diritti umani e il benessere della popolazione mondiale. Una delle maggiori sfide da affrontare sarà il mantenimento della funzionalità degli uffici durante tutte le fasi del cantiere. Fondamentali per la decisione della commissione di aggiudicazione della gara sono state le numerose referenze della joint-venture nella realizzazione di complesse opere di ristrutturazione: “particolare rilievo ha avuto il sopralluogo effettuato al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, restaurato e ampliato da Cmb fra il 2013 e il 2015” ricorda l’ingegner Barbara Maccioni, direttrice della Business Development Unit di Cmb, che ha gestito in prima persona la partecipazione del raggruppamento alla gara e alla successiva acquisizione. “Si trattava di un lavoro di grande complessità con un committente prestigioso che si è concretizzato in uno dei musei più interessanti di arte sacra in Italia”. La gara si è svolta tramite un dialogo competitivo sulla base di un progetto esecutivo messo a disposizione dal cliente: l’offerta finale sia tecnica che economica è stata consegnata il 5 luglio 2019, a questo è seguito il contraddittorio con alcuni membri dello staff della joint-venture, nella prima metà di luglio, che ha contribuito al punteggio definitivo.
Grande soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente Roberto Davoli, a capo della Divisione che si dovrà cimentare nella realizzazione dell’opera: “un motivo di grande soddisfazione per la nostra cooperativa, ancora una volta impegnata in interventi di grande complessità e di alto contenuto tecnologico ed estetico. Inoltre, si tratta di uno dei contratti più importanti siglati da Onu, in particolare con un’impresa italiana”. Infine il presidente Carlo Zini ha sottolineato come “il successo ottenuto sia da ricercarsi nel grande lavoro di squadra e nella professionalità espressa dai nostri soci e dai tecnici, che con le loro competenze hanno contribuito a questa straordinaria impresa. E ora al lavoro per fare bella figura e portare a termine l’opera in soli tre anni”.
A seguito dell’aggiudicazione si avvierà nei prossimi mesi una fase pre- construction per partire con le attività di cantieramento a marzo 2020. I lavori si svilupperanno nell’arco di 40 mesi e si concluderanno nell’estate del 2023.