Il Jamboree sblocca un mondo nuovo

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“Il Jamboree è una grande opportunità per chi ha la fortuna di partecipare, ma non solo. Sarò ambasciatore del mio Paese e ho la responsabilità di portare la bellezza dell’Italia al resto del mondo aprendomi a conoscere altre realtà lontane e diverse dalla mia”: Lorenzo Esposito, Carpi 1, è pronto ad affrontare l’avventura del raduno mondiale degli scout, la cui 24esima edizione si tiene in West Virginia negli Stati Uniti dal 22 luglio al 2 agosto. Insieme a lui, Viola Pellicciardi (Carpi 2), Giovanni Catellani (Carpi 3), Salvatore Mattia De Luca (Carpi 4), Luca De Martino (Carpi 5), Alice Oliviero (Carpi 6) e Mariadele Manicardi (Limidi). Capo del contingente italiano è un altro carpigiano Paolo Vanzini (Carpi 6), che ha curato il cammino verso il Jamboree e, una volta là, la partecipazione, affinché sia la migliore possibile. Da Carpi partirà anche il rover Niccolò Barchiesi (Carpi 1).

Alice, cha ha iniziato il suo cammino scout in reparto, è già stata all’estero, suona la chitarra e ha tanta voglia di conoscere nuove persone. Ha riempito lo zaino di distintivi e tante cose da scambiare perché per lei il Jamboree (letteralmente significa marmellata di ragazzi) è essenzialmente occasione di scambio in tutti i sensi, “mangeremo, giocheremo e dormiremo con persone di tutto il mondo”.

“E’ probabile che piova ma non farà troppo freddo” aggiunge Giovanni che si aspetta di vivere esperienze inedite, fare attività mai provate e approcciare culture sconosciute. 

Il motto è Unlock a new world, ovvero Sblocca un mondo nuovo nel senso di aprirsi ad un mondo nuovo, a nuove avventure, a nuove culture e nuove amicizie. “Ho voglia di partecipare a dibattiti sui problemi ambientali ma anche sulle problematiche relative all’immigrazione per capire come si affrontano in altri Paesi” sottolinea Lorenzo. Il Jamboree americano si pone, infatti, come obiettivo, quello di offrire l’opportunità di mettere a confronto una generazione che possa cercare di trovare insieme quelle chiavi di lettura per affrontare le difficoltà che ancora oggi impediscono la collaborazione tra popoli.  “In questi mesi sono state programmate attività di formazione specifiche – racconta Luca – che hanno coinvolto interi reparti della regione per prepararci al Jamboree al quale io avrò l’onore di partecipare. Non so perché mi abbiano scelto ma sarà bellissimo”. Il tema delle attività Accoglienza, bellezza, ambiente ha permesso, ancora una volta, di riflettere “su come noi, in quanto scout, possiamo lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato” afferma Lorenzo. “Questo – aggiunge Salvatore – è il bello dello scoutismo: l’ambiente che è in grado di creare e i legami di amicizia molto forti che si instaurano, anche tra 45mila persone”.

Nello zaino di Mariadele ci sono i quaderni su cui i suoi compagni di reparto le hanno chiesto di appuntare le mail di coloro che avrà modo di conoscere, di incollare le foto e scrivere un diario di bordo di questo Jamboree che avrà la fortuna di vivere.

Sara Gelli

 
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