I candidati sindaco sopravvivono all’esame delle donne

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Cresce l’interesse per l’appuntamento elettorale del 26 maggio e lo testimonia il fatto che ad affollare Sala Loria sabato 4 maggio non c’erano solo gli addetti ai lavori: molti carpigiani cercheranno di orientarsi a pochi giorni dal voto e in maniera completamente autonoma, ma il confronto tra i candidati sindaci può diventare un’occasione utile per farsi un’idea. Se non si parte da una posizione pregiudiziale. Come è stato nell’incontro organizzato dalle associazioni di donne Cif e Udi di Carpi perché fin dall’inizio una frangia non poco numerosa di femministe è intervenuta a gamba tesa durante alcuni interventi mugugnando a voce alta per esprimere la propria contrarietà e affermare la propria verità, sicuramente più in sintonia con la visione di un candidato sindaco rispetto agli altri. A farne le spese sono state soprattutto le due candidate donne, Monica Medici (5Stelle) in particolare ma anche Federica Boccaletti (Centrodestra) febbricitante, nei confronti delle quali si è scatenata una evidente ostilità… altro che solidarietà femminile: le due sapevano di entrare nella fossa dei leoni ma non potevano sottrarsi all’invito. Il fatto di giocare in casa ha esaltato il candidato sindaco Alberto Bellelli (Pd) che ha usato un tono di voce di parecchi decibel al di sopra del necessario perché tanto il pubblico era tutto per lui quantomeno fino a quando non ha parlato Michele Pescetelli (Carpi Futura) con il quale le donne si devono essere sentite in sintonia visto che annuivano silenziose.

Se invece di commentare a voce alta e a sproposito gli interventi dei candidati il pubblico femminista si fosse limitato ad ascoltarli, sarebbero comunque emerse le differenze ben evidenti tra i quattro candidati. A questo serve infatti il confronto, al termine del quale era comunque previsto lo spazio per le domande dei presenti in Sala Loria.

Violenza sulle donne, stalking, mobbing, conciliazione famiglia-lavoro, salute delle donne italiane e straniere sono stati i temi principali sottoposti ai candidati le cui risposte hanno rivelato la capacità di avere una visione a 360 gradi (Pescetelli), la difficoltà a sintonizzarsi su certi temi (Boccaletti); una conoscenza approfondita (Bellelli), proposte fuori dai soliti schemi (Medici).

Sollecitati, infine, a individuare le due priorità del programma elettorale per garantire il progresso della comunità Boccaletti ha insistito su sicurezza e contrasto del degrado (riorganizzazione della municipale, taser, gabinetto di fotosegnalamento) e salute (ristrutturazione del nuovo ospedale per investire risorse nel personale); Medici si è concentrata sulla democrazia partecipata “perché o la comunità si muove tutta insieme o non va da nessuna parte (riorganizzazione della macchina comunale per unità operative, Consiglio dei Giovani, gestione in house senza più appaltare le manutenzioni, mediazione per risolvere le liti condominiali); Bellelli ha puntato sul lavoro ribadendo la necessità di un patto a livello locale tra organizzazioni sindacali e datoriali e di fare di Carpi una città in cui tornare a investire; Pescetelli ha parlato di rigenerazione urbana (necessità di pianificare lo sviluppo urbanistico secondo il paradigma del rigenerare quello che c’è restituendo non solo nuova vita agli immobili ma anche spazi ai cittadini) e di un nuovo protagonismo dei cittadini affinché siano parte attiva nella coprogettazione e coproduzione di servizi che non devono piovere dall’alto.

Sara Gelli

 

 

 

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