Dopo gli storni, tocca a cornacchie, gazze e ghiandaie: gli agricoltori potranno anche imbracciare il fucile in prima persona per difendere i loro frutteti. Proprio per limitare i danni alle colture dai corvidi la Regione ha varato un piano per limitarne la presenza. In tutta l'Emilia-Romagna, ogni anno, il piano di controllo (valido fino al 2022) non dovrà superare l'abbattimento complessivo di 22.500 cornacchie, 46.500 gazze e 16.500 ghiandaie, distribuite secondo le diverse necessità delle province. Di norma, informa ancora la Regione, gli interventi per limitare i danni saranno effettuati tra il 1 marzo e 31 ottobre: periodo che, nel caso delle piante da frutto, coincide con le prime fasi di sviluppo fino alla raccolta mentre per le colture erbacee e ortive alla fase di semina e di maturazione. Per le finalità anti predatorie, negli istituti pubblici e privati di produzione e protezione, negli Ambiti territoriali di caccia e nelle aziende faunistico venatorie il periodo eè compreso fra il 1 marzo e il 31 agosto.
"Con l'arrivo del parere vincolante di Ispra possiamo mettere in campo anche il primo piano regionale di controllo dei corvidi", ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli. "È un ulteriore strumento che gli agricoltori possono chiedere di attivare quando le misure di prevenzione non bastano più – conclude l'assessore- necessario per limitare il più possibile i danni all'agricoltura".