Produrre all’estero la mozzarella di bufala. E’ questa la sfida del brand Himù, creato dai due imprenditori napoletani Giuliano Cimmino e Massimo Palumbo, sostenuti da una serie di imprenditori e professionisti, tra cui alcuni carpigiani, che hanno creduto in questo progetto investendo in un’attività reale. Dopo l’inaugurazione a Malta del secondo Himù, è prevista l’apertura di altri store, accoglienti ma essenziali e dal design raffinato, a Londra, Verona e Dubai. In franchising si punta ad aprire 50 Himù Store.
“In ogni Himù nel mondo – spiega lo chef Gregori Nalon – è possibile produrre sul posto, grazie a una nuova macchina, mozzarella di bufala campana, evitando che il prodotto subisca lo stress di un lungo viaggio”. Se la mozzarella sarà la regina, non mancheranno le eccellenze del made in Italy: dalle acciughe siciliane al pomodoro napoletano, dal prosciutto di Parma alle olive taggiasche.
All’interno di Himù è possibile degustare piatti a base di mozzarella di bufala, tipici del Bel Paese, ma rivisitati in chiave innovativa, con la supervisione dello chef Gregori Nalon. Pizze classiche Napoletane, le fantastiche Muzzafiato, I Cocci pane tipico campano a forma di rosetta “ dove la parmigiana di melanzane viene costruita all’interno, con melanzane “fritte in forno”, le Polpettine tradizionali, la Burrata, La stracciatella, La Mozzarella tutto prodotto all’istante, aperitivi e sfizi, sono tutte portate realizzate con vera mozzarella di bufala, “Himù arriva così a configurarsi come uno shop, un Muzzarella & bar e un microcaseificio. Gregori Nalon è molto più di uno chef di cucina. Ha ideato la figura del Lean Food Manager che interviene nei processi produttivi delle aziende del food, come nel caso di Himù, sviluppando ricette, occupandosi della formazione del personale e seguendo l’evoluzione delle start up del settore.
Dagli addetti ai lavori è considerato tra i più importanti conoscitori e comunicatori delle tecnologie applicate alla ristorazione.
La sua collaborazione con le aziende leader del settore lo ha portato a Carpi, in Angelo Po, come corporate chef per occuparsi di ricerca e sviluppo e, attraverso show cooking, promuovere nuove tecnologie industriali e innovative tecniche di preparazione dei cibi. “Himù è una delle realtà imprenditoriali fortunate – afferma Gregori Nalon – avendo in dotazione le attrezzature del marchio carpigiano Angelo Po”. La cucina italiana “è inarrivabile” sostiene lo chef Nalon “perché supportata da una struttura sedimentata nei secoli”. Si tratta di una certezza, a cui ha contribuito anche Carpi.
Sara Gelli