Un capitano in rosa

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“Siamo meno irruente dei maschietti ma dove non arriva la prestanza fisica, giochiamo d’astuzia. Rispetto ai nostri colleghi maschi siamo certamente più furbette”. Parola di Chiara Gabrielli, portiere nonché capitana biancorossa del Carpi F.C. 1909 in rosa: formazione nata grazie a un accordo tra la società carpigiana e quella modenese Asd San Paolo la quale da anni ha sviluppato il settore femminile tanto da portare la prima squadra a partecipare al campionato di Serie C femminile, oltre a vantare Primavera e Under 15.
Chiara, studentessa 26enne di Scienze dell’Educazione all’Ateneo di Modena, non ha dubbi: “il calcio fa parte della mia vita e a questa disciplina dedico ogni momento libero. Il pomeriggio praticamente vivo alla San Paolo, d’altronde – sorride – oltre a giocare, alleno anche i bambini… il calcio è decisamente nel mio Dna”.
Quando ti sei avvicinata al calcio per la prima volta?
“Gioco a calcio da dieci anni. Alle medie avevo optato per la pallavolo ma, ogni giorno, al parchetto, insieme al mio fratellino, non facevo altro che dare calci al pallone! Poi, quasi per caso, chiacchierando con una mia compagna di classe ho saputo che aveva un’amica che faceva parte di una squadra di calcio proprio a due passi da casa mia… Non mi sono lasciata sfuggire l’occasione: ho provato e non ho più smesso”.
Cosa ti piace di più di questo sport?
“Sicuramente lo spirito di squadra. Io sono molto competitiva ma ciò che amo maggiormente di questo sport è il fatto che ogni risultato venga raggiunto dal gruppo. Si vince o si perde insieme. Siamo tutte in prima linea. Ai piccoli che alleno ripeto ogni giorno quanto sia fondamentale fare squadra: ci si diverte e si vince solo se tutti gli undici giocatori in campo fanno la propria parte”.
Quanto è importante lo spogliatoio?
“Lo spogliatoio è fondamentale. Sono convinta che si vinca prima nello spogliatoio e poi in campo. Costruire un gruppo unito, affiatato, che desidera stare insieme e ha voglia di allenarsi e dare il massimo, è indispensabile per dare il 100 percento in partita”.
Mister Guglielmi ha vita facile?
“Non sempre (ndr ride). Siamo più permalose dei maschi e lui deve saperci prendere, trovare le parole giuste”.
Qual è la cosa più divertente  che ti hanno detto dopo aver saputo che giochi a calcio, disciplina considerata prettamente maschile nell’immaginario collettivo?
“Solitamente tutti sgranano gli occhi e rimangono increduli. Molti, infatti, non sanno nemmeno che esista il calcio femminile”.
Jessica Bianchi

 

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