4,5 i milioni messi a disposizione per il 2017

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Cautela, contenimento e qualità: sono certamente queste le parole chiave che hanno ispirato i consiglieri di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi nel redigere i documenti programmatici previsionali che definiscono le linee d’intervento dell’ente a favore del territorio per i prossimi anni. “Fare previsioni sulla capacità di reddito in un contesto macro economico volatile come quello attuale è estremamente complesso, ecco perché abbiamo deciso di adottare un profilo all’insegna della prudenza. L’obiettivo è quello di continuare a stanziare risorse, in equilibrio rispetto alla capacità di reddito del territorio e tutelando al contempo il nostro patrimonio (che ammonta a 285 milioni di euro)”, sottolinea il presidente Giuseppe Schena.
In quest’ottica, si colloca il ricorso equilibrato ai fondi per l’attività istituzionale, il contenimento degli impegni per i progetti pluriennali e la valorizzazione degli interventi realizzati con le risorse patrimoniali (Auditorium San Rocco, Casa del Volontariato, Polo culturale di Novi di Modena e Centro polifunzionale di Soliera).
Le risorse accantonate nei Fondi per le attività di sostegno territoriale ammontano a oltre 13 milioni di euro, a garanzia della capacità di erogare della Fondazione, che vi farà ricorso in maniera contenuta, con un impatto non superiore ai 5 milioni di euro, per il 2017, e con una tendenza decrescente, nel triennio, in un’ottica di sostenibilità e di tutela del patrimonio nel tempo, “onde evitare di ingessare il bilancio”, spiega il presidente.
La quota massima dei progetti pluriennali è stata inoltre fissata al 40% delle erogazioni, e al 15% quella dei progetti di realizzazione diretta da parte della Fondazione. “Insomma un esercizio costruito tenendo conto di indicatori gestionali precisi: dalla redditività media netta del patrimonio, prevista tra il 2 e il 2,40% a un avanzo d’esercizio compreso tra i 3 e i 4 milioni di euro”, prosegue Schena.
L’ente conferma anche per il 2017 un ammontare di risorse pari a 4,5 milioni di euro, un importo, in linea con i precedenti esercizi, e “definito a seguito di un’ampia attività di ascolto e di analisi condotta con i rappresentanti delle principali istituzioni del territorio (dalle amministrazioni alla Diocesi, dal testo associativo al mondo della sanità) e con l’ausilio di consultazioni online rivolte a tutti i soggetti interessati, oltre che dall’analisi degli interventi realizzati nel triennio precedente”, aggiunge Giuseppe Schena.
La principale area d’intervento 2017 della Fondazione sarà quella dell’Istruzione, ricerca e sviluppo, che concentra su di sé oltre il 46% delle risorse, con 2.070.000 milioni di euro assegnati, e che raggruppa al suo interno i settori: istruzione e formazione (1.570.000 euro), sviluppo locale (400.000 euro) e attività sportiva (100.000). Segue l’area Arte, cultura e ambiente, che raccoglie il 28,8% delle risorse pari a 1 milione e 300 mila euro, e l’area Salute pubblica e attività di rilevanza sociale con 1 milione 130mila euro, il 25,2% degli aiuti.
Ammonta invece a oltre 4 milioni di euro, l’importo delle erogazioni che non è stato possibile liquidare, poiché i beneficiari non hanno realizzato o concluso i progetti per i quali avevano ricevuto i finanziamenti entro i 18 mesi previsti dalla Fondazione. “Risorse assegnate e non utilizzate che possono essere revocate al fine di renderle nuovamente disponibili per altri progetti. Una quota di reintroiti assolutamente fisiologica che non ha subito alcuna impennata”, ha concluso Schena.
Jessica Bianchi