Dopo cinque mesi è ancora muro contro muro

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Si trascina da cinque mesi la vertenza che oppone l’Unione delle Terre d’Argine e il sindacato di Polizia Municipale Sulpl, che rappresenta la metà dei vigili urbani in forza nei comandi di Carpi, Novi, Campogalliano e Soliera. E’ passato tanto tempo che definire i contorni del muro contro muro oggi è ardua impresa.
“Uno dei nodi principali resta il benessere organizzativo – spiega Federico Coratella del Sulpl – cioè la possibilità di usufruire di un orario flessibile per la conciliazione dei tempi casa-lavoro. In secondo luogo, non serve a nulla spostare le persone da un comando all’altro dell’Unione Terre d’Argine per favorire una maggiore conoscenza del territorio perché bastano gli strumenti tecnologici per raggiungere tale obiettivo.  Inoltre, il cittadino ripone fiducia nell’agente di prossimità quando vede sempre la stessa persona.  Se la normativa sull’anticorruzione raccomanda la rotazione delle persone, allora che comincino i vertici a ruotare rispetto al ruolo che attualmente ricoprono”. Fra le richieste anche quella di “attivare la reperibilità degli ufficiali quando gli agenti sono fuori di sera; ripristinare l’indennità di rischio e avere le stesse tutele degli altri operatori delle polizie nazionali”. In occasione del turno di sei ore di domenica attualmente un agente ha diritto a una giornata di riposo, “ma quando l’agente fa otto ore invece di sei, quelle due ore in più non gli vengono riconosciute come straordinario”. Il Sulpl, per bocca di Coratella, non intende retrocedere rispetto al lungo elenco di richieste ed è disposto a sedersi al tavolo delle trattative “solo quando  gli amministratori diranno di aver sbagliato sulla riorganizzazione”.
“Sin dal primo momento, quando è stata presentata, la riorganizzazione è stata contestata – spiega Roberto Solomita, assessore dell’Unione Terre d’Argine – per il fatto che prevede due mesi di affiancamento in un Comune dell’Unione diverso da quello in cui attualmente un agente presta servizio. E’ stato giudicato inaccettabile il trasferimento da Soliera a Campogalliano o da Carpi a Novi per due mesi, non per tutta la vita. Dopo dieci anni di Unione Terre d’Argine, era emersa la necessità di fare qualche passo avanti verso un comando unico intercomunale: Cgil e Cisl dopo qualche aggiustamento hanno giudicato la riorganizzazione non impossibile e siamo partiti a piccoli passi (se un agente è residente a Novi non è stato mandato per due mesi a Campogalliano, ma a Carpi). Al Sulpl che ci chiede di fare retromarcia ribadiamo la disponibilità a sederci a un tavolo partendo dalla bozza di riorganizzazione che per noi resta valida”.
In occasione della riunione in Prefettura a metà settembre è fallito il tentativo di conciliazione: la proposta formulata dal capo di Gabinetto della Prefettura prevedeva che l’Unione si rendesse disponibile a organizzare un incontro con le sigle sindacali preliminare all’attivazione di specifici tavoli tecnici per discutere della riorganizzazione del Corpo mentre al Sulpl si chiedeva la sospensione dello stato di agitazione. “La risposta è stata negativa – ribadisce Coratella – perché chiediamo la sospensione della riorganizzazione”.
Sara Gelli

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