Nel 1995, ancora giovane laureando in medicina, comprai il libro di Francesco Bottaccioli, dal complicato titolo: Psiconeuroimmunologia. Non era scritto da un medico bensì da un giornalista e non era nemmeno un testo studiato nel corso di laurea in Medicina: descriveva piuttosto la grande connessione esistente tra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. Quasi vent’anni dopo, ho letto un libro dello stesso autore, dal titolo La saggezza del secondo cervello: protagonista l’intestino e il suo stretto legame con il “primo” cervello. L’autore spiega che i due cervelli comunicano tra loro utilizzando un linguaggio comune in cui le parole sono i medesimi neurotrasmettitori e conclude dicendo che la salute nasce dall’equilibrio tra i due. Ma qual è davvero il primo e quale il secondo cervello? Riusciamo a ragionare bene se abbiamo fame o mal di pancia? Chi dice: “Ho fame”: lo stomaco o il cervello?
Del resto abbiamo visto come l’intestino sia l’organo più antico, il primo a svilupparsi nel nuovo embrione. Il cervello “intestinale” è organizzato in due grandi plessi nervosi con oltre 100 milioni di neuroni (più di quelli del midollo spinale) collegati al sistema nervoso centrale attraverso il nervo vago. E la connessione è a doppio senso: il cervello intestinale (e i batteri) non riceve solo segnali dal cervello ma ne invia a sua volta per regolare il nostro appetito, la scelta dei cibi e, ancora, per modulare l’assorbimento in base alle proprie esigenze ma con effetti importanti sulla salute e sull’umore. E se il sistema nervoso è strettamente legato all’intestino, il sistema immunitario lo è forse ancor di più. Il 70% delle cellule immunitarie sono localizzate a livello dell’intestino. E c’è un motivo: il tubo digerente, per quanto ci appaia come “interno”, dal punto di vista immunitario appartiene ancora al “mondo esterno”. Nell’intestino avviene un confronto quotidiano tra il nostro sistema immunitario e quella parte di mondo esterno che noi introduciamo sotto forma di cibo. Nell’intestino, soprattutto, le cellule immunitarie apprendono quella “tolleranza” la cui perdita è alla base, appunto, delle intolleranze e di tutte le malattie allergiche e autoimmuni.
Infine, l’avrete capito, l’intestino è anche importantissimo all’interno del sistema endocrino. Nella mucosa intestinale si trovano molte cellule endocrine che riversano nel sangue i loro prodotti tra cui, per esempio, il 90% di tutta la serotonina prodotta. La serotonina è un neurotrasmettitore che partecipa alla regolazione degli ormoni dell’ipofisi tra cui il somatotropo (STH), la prolattina (PRL), la corticotropina (ACTH) e la tireotropina (TSH) e riveste quindi un ruolo fondamentale nella regolazione dell’umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità e dell’appetito. E’ ormai chiaro che l’intestino e il suo microbiota sono una componente fondamentale del sistema psico-neuro-immuno-endocrino: presto saranno il target terapeutico fondamentale di patologie che vanno dalla depressione all’obesità, dalle allergie alle malattie autoimmuni.
La briciola di Sandro Santolin
Sembra che comandi più l’intestino del cervello. C’è chi sostiene addirittura che l’inconscio risieda nell’intestino. In altre parole, le abitudini e i ricordi più antichi che sentiamo più nostri pare siano “archiviati” nell’intestino. Queso ci guida nelle nostre azioni automatiche quotidiane. Ogni cambiamento che decideremo di fare (da un regime alimentare a uno stile di vita più salutare) richiederà subito uno sforzo sostenuto che, mano a mano, diventerà meno intenso e ci restituirà una grande soddisfazione quando inizieremo a percepire i vantaggi che tale nuovo stile di vita ci donerà! Credetemi ne so qualcosa perché Il nostro lavoro è ispirato proprio dal massimo tentativo di non nuocere al nostro organismo con il cibo sbagliato e ora le soddisfazioni, non si contano più! Vi invito quindi a pensare di più alla salute della vostra pancia che al piacere della gola… Il tempo sarà vostro
alleato!
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