Una vita tra musica e piscina

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Francesco Zanarelli, trentacinque anni, divide la sua vita tra musica e piscina: istruttore di nuoto “scontrosamente pignolo” per sua stessa definizione, milita anche in qualità di batterista in ben quattro gruppi musicali, oltre a essere un instancabile collezionista di vinili e cd, nonché appassionato di politica. La folgorazione sulla via della musica è arrivata, come spesso accade, per caso, dall’ascolto del riff di chitarra di The Look dei Roxette, durante l’edizione di Festivalbar del 1989. “Mi esaltò tantissimo – racconta – al punto che mi feci acquistare le musicassette del Festival per poterla ascoltarla in continuazione, accendendo lo stereo e trasformandomi in un campione di Air Guitar, quella pittoresca disciplina nata negli Anni ‘80, in cui i capelloni metallari si esibiscono suonando una chitarra inesistente. Desideravo insomma diventare il protagonista di quella canzone”. Se l’idea di dedicarsi alla musica nacque in quel periodo, Francesco non aveva all’attivo né la capacità di cantare né quella di suonare. Poco dopo, altri due episodi contribuirono a rafforzare la sua determinazione: “la scoperta di un album come Killers degli Iron Maiden e Innuendo dei Queen furono decisivi. Nella più totale ignoranza musicale avevo deciso di cantare, ma mi vergognavo”. Ogni tanto con gli amici Francesco si ritrovava a far baccano, cantando e picchiando su dei secchi: “tamburellare mi veniva naturale, ma non pensavo a un futuro da percussionista. Lo facevo così, per istinto. Galeotto fu un paio di bacchette, regalatomi da un compagno di classe, e l’illuminazione arrivò. Creai un drumset con vecchi secchi di vernice, coperchi di pentole per piatti e un pedale per la grancassa costruito dal padre di un caro amico. L’avventura è iniziata così”. E da allora non si è mai fermata: “dopo aver fatto confusione in garage per circa un anno, ho iniziato a studiare batteria presso il Corpo bandistico di Carpi, per poi passare sotto la guida di Cesare Barbi, ex Ladri di Biciclette, e continuare ancor oggi con Marco Volpe. Alcuni aspetti li approfondisco da solo su dvd didattici, ma la guida di un maestro esperto è fondamentale per evitare il rischio di acquisire impostazioni errate e sprecare tempo su materiale didattico inutile allo scopo che ci si prefigge. Come nel nuoto, così nella batteria, se si vuole ottenere il risultato migliore alcuni passaggi sono obbligati”. Dopo anni passati a suonare canzoni inedite e cover rock, le circostanze hanno fatto approdare Francesco al metal, per poi portarlo, spinto da una naturale curiosità, ad approfondire il jazz. “Attualmente milito in quattro band. Ho l’onore di suonare negli Sleeping Romance, gruppo metal sinfonico, nei 5150, cover band dei Van Halen con Giacomo Voli alla voce, nel progetto jazz Midnight Quartet e nel progetto fusion Fusion Society”. Per quel che riguarda gli Sleeping Romance, ad autunno 2016 è prevista l’uscita di un nuovo album per l’etichetta austriaca Napalm Records. Tra un concerto e l’altro, però, Francesco dedica tempo e passione anche all’altro amore della sua vita, la piscina. “Mi sono avvicinato al nuoto grazie a mia madre, che non voleva avessi paura. Mi piace la sensazione dell’acqua che ti sostiene e scorre sulla pelle mentre il tuo corpo scivola. L’acqua poi è una preziosa confidente: ascolta e risponde sempre coerentemente a ciò che il nostro corpo le offre”. Oltre a una precoce familiarità con questo elemento e alla carriera agonistica, Francesco inizia a lavorare come bagnino nella vecchia piscina Campedelli. “Mi chiesero se ero interessato a fare l’istruttore e accettai. Il percorso formativo prevede due brevetti di base più due da allenatore. Mi sono fermato al primo livello da allenatore perché per ora non ho intenzione di occuparmi di una squadra agonistica: trovo molto più divertente seguire i bambini e i giovani agonisti. E’ incredibile veder nascere l’espressione di soddisfazione sul volto di un principiante quando scopre che in acqua si galleggia e quando le persone si rendono conto che nuotare non è solo fatica ma, anzi, può essere più semplice di quel che si pensa”. Francesco non si annoia di certo, ma non chiedetegli di scegliere tra queste due passioni: “in tutta sincerità sono totalmente immerso in entrambe. Anche se ora nuoto poco e mi diverto a far nuotare, l’attività agonistica mi manca molto. La batteria la suono con assiduità, dato che il maestro e i miei compagni di musica mi rimproverano se non studio e non sono prestante”. Rispetto al nuovo impianto natatorio è entusiasta, seppur con qualche riserva: “la piscina è bella, anche se, dopo 25 anni di attesa, mi aspettavo uno sforzo in più. La grande sconfitta, parlando da tecnico ed ex agonista, è il fatto che non ci sia stata la volontà di coprire la vasca olimpionica esterna”. Per il prossimo futuro molti  progetti lo attendono: “sto aspettando con ansia l’uscita del nuovo album per scoprire la risposta dei fan. Entro l’autunno è in programma anche la registrazione di un disco jazz e altri appuntamenti ci attendono all’estero. In piscina continuerò invece a fare del mio meglio con gli allievi, per insegnare loro a coniugare impegno, passione e divertimento”.
Marcello Marchesini

 

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