Un carpigiano per ridisegnare Soliera

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E’ capitanato dall’architetto carpigiano Filippo Landini  il team che si è classificato al primo posto nella seconda fase del concorso Dilatare centralità indetto dal Comune di Soliera ai fini di ampliare e riqualificare il proprio centro storico, rivitalizzando gli spazi da via IV Novembre a via Nenni, ristrutturando Piazza Fratelli Sassi e il sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista. Landini, architetto a Carpi dal 2002 e fondatore di AZero Studio in via Santa Chiara 23, ha realizzato il progetto insieme a un’equipe composta dal suo collega Stefano Diacci e dagli architetti parmensi Alessandra Lambruschi, Enrico Galliani e Angelo Pattini. La proposta presentata dal team è stata premiata nella fase finale di selezione a cui erano arrivati altri quattro progetti, perché ha saputo rispondere perfettamente alle richieste espresse nel bando. In sintesi: risolvere le questioni relative alle pavimentazioni, al verde, all’illuminazione, all’arredo e decoro urbano, alla sicurezza, ai servizi pubblici e privati, al sistema commerciale, alla circolazione e alla sosta, in maniera da risultare aggancio di un sistema urbano più ampio, capace di articolare e far compartecipare anche le aree adiacenti e, quindi, risultare maggiormente attrattivo e propulsivo, fungendo così anche da volano economico per le attività commerciali.
Abbiamo chiesto a Landini di spiegarci i principali punti del loro progetto.
Architetto Landini quali cambiamenti subirà il centro di Soliera?
“Un cambiamento importante è rappresentato dalla riqualificazione della pavimentazione dei porticati e della parte centrale di Piazza Sassi, che sarà sostituita con una più prestigiosa in Pietra di Luserna, cercando di dilatare quella che oggi sembra più una via che una piazza. Allo scopo saranno uniformate le pavimentazioni ed eliminati i dislivelli costituiti da marciapiedi e gradini, per creare un’unica superficie che si estenda da vetrina a vetrina, con solo due pendenze che, dolcemente, convergeranno verso il centro della strada.
In corrispondenza dell’incrocio importante che conduce alla Pieve di San Michele Arcangelo sarà piantato un grande albero sotto al quale verrà collocato un elemento in pietra, che, oltre a essere elemento di cerniera tra Piazza Sassi e l’asse della Pieve, fungerà da pratica seduta su cui sostare. In generale, tutte le nuove sedute derivano da elementi puntuali del progetto per fondersi completamente con l’ambiente circostante. Per fare un altro esempio, la scelta di sottolineare in modo ideale la presenza delle mura dell’antica cittadella, già sviluppata in prima fase, è stata evidenziata dalla proposta di recuperare le volumetrie delle masse murarie in via IV Novembre e in via Garibaldi attraverso un segno architettonico ripetuto in diverse occasioni quale seduta continua capace di creare luoghi di aggregazione”.
Per quanto riguarda l’illuminazione quali modifiche saranno apportate?
“Abbiamo cercato una soluzione che non mettesse in evidenza i corpi illuminanti bensì le caratteristiche spaziali e architettoniche del contesto. Pertanto, si è scelto di illuminare il lato est della piazza con proiettori Led posizionati sotto allo sporto di gronda. In questo modo l’intero fronte degli edifici verrà illuminato mostrando tutta la sua volumetria, senza essere dimezzato da lampioni posti a media altezza.  Sul lato opposto, caratterizzato dal porticato presente su tutto il complesso edilizio, l’illuminazione sarà garantita dai corpi illuminanti posizionati sotto a esso. In questo modo si lasceranno più in ombra le facciate di questo lato, così da far risaltare il tenue accento luminoso previsto per illuminare la torre dell’orologio, punto di fuga prospettico della nostra visione notturna”.
In merito al sagrato della Chiesa cosa può dirci?
“La pianificazione del recupero del sagrato della Chiesa è stata più complessa, poiché questo non è al momento consono a una dignitosa fruizione dell’edificio ecclesiastico a causa del forte dislivello con la strada che non permette un accesso sicuro.  Per esaltare l’ingresso della Chiesa garantendo la sicurezza, si è quindi creato un sagrato in quota e si è predisposto un sistema di risalita con rampa, gradini e gradonate che si estende oltre il limite attuale invadendo leggermente la via. Tuttavia, la composizione tiene anche conto del massimo contenimento volumetrico possibile per evitare un eccessivo ingombro dell’asse viario, e per risultare quanto più compatibile con la fruibilità della piazza e con la presenza bisettimanale del mercato”.
Il cuore storico di Soliera si prepara dunque a cambiare volto. L’inizio dei lavori è previsto per il 2017, mentre per tutto il 2016 l’Amministrazione Comunale sarà impegnata a raccogliere i fondi – che ammontano a 2.050.000 euro – da enti e Regione. Quest’ultima ha già stanziato 455mila euro nell’ambito dell’accordo per la rigenerazione e rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal sisma.
Chiara Sorrentino

 

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