Ladri acrobati al Cantone

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E’ la seconda volta che i ladri prendono di mira la villetta a schiera di Bruno e Vania a Cantone di Gargallo. “L’amara scoperta – ci racconta Bruno – l’hanno fatta mia moglie e due delle mie figlie quando, rientrando a casa, martedì scorso, intorno alle 18,30, hanno trovato un po’ di confusione al piano terra”. Ma era il piano superiore a essere stato messo a soqquadro dai malviventi: “complice l’illuminazione completamente assente del parchetto pubblico dietro casa, i ladri hanno scavalcato la recinzione e, arrampicandosi per la grondaia, hanno raggiunto il davanzale della camera di mia figlia. Gli scuri erano aperti e, forzando la finestra, si sono introdotti in casa senza ricorrere ad alcun arnese da scasso. Non so perché non abbiano scelto la via più comoda, ovvero la porta finestra del piano terra… Hanno rovistato ovunque, rovesciando cassetti e mettendo letteralmente sottosopra ogni stanza”. Invano, perché nell’abitazione non hanno trovato pressoché nulla da rubare: “dopo la visita di due anni fa non c’era più niente da prendere”, prosegue Bruno. A caccia di oro e contanti, “a parte qualche monile di poco conto, se ne sono andati con un bottino assai magro”. I ladri, però, erano partiti fiduciosi: “hanno tolto una federa dal cuscino, probabilmente per utilizzarla come contenitore per la refurtiva ma, alla fine, l’hanno abbandonata uscendo”. Ovviamente nessuno ha sentito nulla: “noi non abbiamo l’antifurto e i nostri vicini non hanno sentito alcun rumore né avvertito movimenti sospetti. Il nostro meticcio non si è spostato dalla sua cuccia in garage e il coniglio in giardino, evidentemente, non ha dimostrato alcuna avversione per gli intrusi…”. Scherza Bruno ma la sua è un’ironia amara: “stiamo valutando l’ipotesi di installare un sistema di antifurto o, addirittura, di traslocare altrove. Cantone di Gargallo, è la frazione delle frazioni: ci sentiamo trascurati. Abbandonati a noi stessi. Per la mia figlia più piccola, questa esperienza costituisce un piccolo trauma: continua a chiedere come mai qualcuno si è permesso di introdursi in casa nostra, rovistando tra i suoi pupazzi e i suoi libri”.
Ma a sgomentare maggiormente Bruno è stato il laconico commento delle Forze dell’Ordine che “osservando gli effetti del passaggio dei ladri, hanno dichiarato, se anche li prendessimo, il giorno dopo a mezzogiorno sarebbero già fuori, a piede libero… L’incertezza della pena rende i malviventi ancora più sfrontati. Troppo blande le conseguenze in cui sanno di incorrere. Doversi rassegnare a questo stato di cose è a dir poco sconcertante”. La cronaca di questi giorni ci ha mostrato come molti ricorrano alla giustizia fai da te: “per carità – conclude Bruno – non ho alcuna intenzione di mettermi un’arma in casa né, tantomeno, di piantonare tutto il giorno la nostra villetta per sventare potenziali furti. Vorrei solo pene certe per chi delinque e maggior presidio e cura delle frazioni”. Illuminare il parchetto di Cantone potrebbe essere un inizio. Piccolo, ma pur sempre un inizio. Un segnale di attenzione importante da parte dell’Amministrazione Comunale.
Jessica Bianchi

 

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