Il cimitero ebraico è abbandonato a se stesso

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I residenti del quartiere Due Ponti hanno segnalato lo stato di degrado in cui versa l’area all’angolo tra via Plinio e via Cremaschi: si tratta del cimitero ebraico che da alcuni anni è abbandonato a se stesso. L’erba è ormai altissima e i rami delle piante spezzati, gli edifici sono stati danneggiati dal terremoto ed è evidente che da tempo non via abbia messo piede nessuno.  Come testimonia la vecchia foto qui a lato, fino a qualche anno fa, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il Comune di Carpi e la Fondazione Fossoli, aderendo a questo importante appuntamento, organizzavano la visita ai luoghi ebraici della nostra città aprendo le porte dell’ex Sinagoga, promuovendo visite all’ex campo di concentramento di Fossoli e al Museo Monumento al Deportato. Naturalmente anche i cancelli del cimitero ebraico, che risale al 1825, venivano aperti e aveva luogo la visita: nell’area esterna, recintata da un muro con annessa la casa del custode, ci sono tombe del tardo ottocento, “contraddistinte da lapidi marmoree infisse nel terreno a prato”. Oggi la vegetazione incolta ricopre ogni cosa. Per la Fondazione Fossoli è la comunità ebraica di Modena, proprietaria dell’area, a doversene fare carico. Ma a Modena nessuno sembra preoccuparsi del fatto che possa essere l’incuria a cancellare cinque secoli di storia ebraica in città.
Sara Gelli

 

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