Il Duomo deve tornare a vivere

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La ‘provocazione’ del vescovo Francesco Cavina nell’indire la ‘due giorni’ di apertura straordinaria della Cattedrale di Carpi (autorizzata dal Comando dei Vigili del Fuoco) “come incentivo e sprone a chi di dovere affinché siano concessi i finanziamenti necessari al definitivo suo recupero”, come ha affermato lui stesso, ha ottenuto un primo risultato: l’approvazione da parte della Regione del progetto definitivo di restauro del Duomo chiuso dal maggio del 2012 a seguito delle due scosse di terremoto che ne danneggiarono il tamburo della cupola.  E così ora la Diocesi potrà indire la gara  per affidare i lavori di ristrutturazione dopo quelli effettuati dalla Cmb per la messa in sicurezza del monumento risalente al ‘500.
Diventa ora plausibile prevedere la riapertura della Cattedrale per il Natale del 2016 dopo che saranno giunti i fondi necessari (2,5 milioni),  promessi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, presente al concerto di sabato 26 settembre insieme all’assessore regionale Palma Costi, al sindaco Alberto Bellelli, al presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli, al prefetto e al questore. Bonaccini, preso dalla foga del suo intervento in risposta a quello del vescovo, si è lasciato andare, dicendo che “la Regione finanzierà anche il campanile del Duomo”. Stupiti i presenti in quanto la cattedrale, come è noto, non ha nessun campanile, ma soltanto una torretta (o tamburo) che sovrasta l’altare maggiore…
Nella sua introduzione, il vescovo ha garbatamente ma puntigliosamente ‘bacchettato’ la Regione per i ritardi nell’approvazione del progetto presentato da oltre un anno dalla Diocesi e nello stanziamento della somma necessaria per procedere ai lavori, dopo quelli  svolti per mettere in sicurezza l’edificio e costati 1,5 milioni.  “Si tratta di un monumento che deve tornare a essere fruibile non solo dai fedeli ma da tutti i cittadini poiché patrimonio dei carpigiani. Il suo legame con la città è forte e  per questo i tempi della ricostruzione devono essere velocizzati”. Cavina ha poi citato Marcel Proust: “in una chiesa dove non è possibile celebrare l’eucarestia, cioè il sacrificio di Gesù, non c’è vita”. E, ancora, Albert Einstein: “le gravi catastrofi naturali richiedono un cambio di mentalità con l’abbandono del consumismo per privilegiare il rispetto della Creazione”. Applaudito il concerto su musiche di Mascagni eseguito dalla Ensemble Symphony Orchestra diretta da Giacomo Loprieno con l’accompagnamento del  Coro dell’Opera di Parma e la partecipazione del tenore Rubens Pellizzari, del soprano Mimma Briganti e del baritono Sergio Bologna. E gli orchestrali, che avevano il capo protetto da un caschetto giallo, seduti dentro alla gabbia di impalcature metalliche che sale sino alla sommità della cupola,  davano dell’interno del Duomo un’immagine alquanto insolita e irreale.  La ‘due giorni’ in Duomo si è poi conclusa alle 12 di domenica con la messa celebrata dallo stesso vescovo insieme al parroco del Duomo, don Rino Bottecchi, di fronte a una platea di 700 persone sedute sui banchi, lo stesso numero di presenze della sera prima.  Insomma, una ‘scrollata’ alla burocrazia regionale per i suoi ritardi che pare essere  andata a buon fine e ha premiato la coraggiosa iniziativa del vescovo Cavina.
Cesare Pradella

 

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