Nocera accede all’Accademia

0
397

Per amore del rugby è finito a Remedello, un comune di poco più di tremila abitanti in provincia di Brescia. Un bel salto rispetto alla realtà di Carpi dove è nato e cresciuto e dove ha lasciato la famiglia e gli amici ma l’opportunità era di quelle da non lasciarsi scappare. Per questo Matteo Nocera, sedici anni, ha detto sì quando ha saputo di essere stato scelto tra i 252 selezionati dalle accademie federali zonali. Destinato a Remedello, lì frequenterà l’Accademia di rugby per i prossimi due anni. Organizzato per club, il rugby italiano si è strutturato a livello federale per garantire, attraverso le accademie, numero e qualità degli allenamenti sufficienti alla crescita di giocatori di alto livello. L’atleta rimane a disposizione della sua squadra e il club ne ricava una crescita individuale importante. “Avevo otto anni quando ho iniziato a giocare a rugby con il Minirugby a Carpi” ricorda Matteo che poi ha proseguito la sua esperienza a Modena nelle varie categorie giovanili e con il Modena Rugby tuttora gioca. A partire dalla fine dello scorso mese di gennaio è stato convocato ogni mese a Calvisano per affrontare un allenamento: “ogni volta verificavano aspetti tecnici diversi e la presenza delle caratteristiche fisiche necessarie e, progressivamente, eravamo in numero sempre minore”.
Quando ha saputo di essere stato selezionato ha deciso di non farsi scappare quell’opportunità, come esperienza di vita, e per il suo fisico, “perché ho bisogno di un allenamento costante per tenermi controllato”. A Remedello la giornata inizia alle 5.30 del mattino perché dalle 6 alle 7 è prevista un’ora di palestra prima di entrare in classe per le lezioni dalle 8 alle 13 (“le materie sono le stesse del Convitto Corso di Correggio”) e poi tornare in palestra dalle 15 alle 16 e, infine, trasferirsi a Calvisano per gli allenamenti di rugby fino alle 18.30. Alle 20.20 viene servita la cena e poi tutti a letto. Una vita dura per un ragazzo di sedici anni, ma a Matteo le motivazioni non mancano: “i primi giorni sono stati un po’ duri e abbandonare la dolce casa è stato il sacrificio maggiore ma la mia famiglia è orgogliosa di me”.
Cosa ti piace di più del rugby?
“Poter sfruttare il mio fisico, il placcaggio, il coraggio e la grinta”.
Il tuo campione di rugby preferito?
“Richie Mc Caw, una terza linea, come me”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Vorrei aprire un ristorante oppure entrare nella Nazionale di Rugby”.
Sara Gelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here