Da Carpi alla web serie girata a Venezia

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Sono sempre più numerose le web serie caricate su YouTube e i ragazzi che scelgono di utilizzare la piattaforma video non solo come fruitori dei contenuti ma anche come produttori.  Basta avere una web cam, un po’ di talento e tanta fantasia per realizzare la propria fiction online disponibile a tutti con un click e, spesso, il risultato è degno di un lavoro da professionisti. Rugagiuffa è il nome della web serie che racconta le avventure di quattro studenti che abitano nel sestiere di Castello chiamato Ruga Giuffa, e in cui recitano oltre alla carpigiana Francesca Zanotti, trasferitasi a Venezia per studiare lingua ebraica all’università Ca’ Foscari, tre ragazzi: Marco Paladini, Nicolò Vianello e Lorenzo Pagan.
Dietro alla telecamera c’è un team molto affiatato: Silvio Franceschet (autore e regista laureato in Arti Visive), Alberto Valentini (autore) e Alessandra Quattrini (autrice e acting coach).
Francesca ci ha spiegato le ragioni del successo che sta riscuotendo la serie, giunta alla sua seconda stagione e che conta oltre 100mila visualizzazioni a puntata. “Credo che Rugagiuffa piaccia per la freschezza e l’immediatezza dei contenuti.  Infatti, vengono trattate le tematiche che contraddistinguono i giovani di oggi: problemi nello studio, d’amore, difficoltà nel lavoro e ad arrivare a fine mese. Poi, ovviamente, grande protagonista è la città di Venezia, per cui largo spazio viene dato anche a ciò che sta più a cuore ai veneziani del  nostro sestiere: il desiderio di indipendenza, le tradizioni e il dialetto”.
Quanto c’è di voi nei personaggi che interpretate?
“La fortuna di Rugagiuffa sta anche nell’intuizione del regista: farci recitare con spontaneità incarnando semplicemente noi stessi. “Mala” (Nicolò Vianello) e “Pala” (Marco Paladini) al di fuori della scena si comportano realmente così: sempre a battibeccarsi, pur volendosi bene”.
Le Web-Serie sono un fenomeno in crescita. Bassi costi, meno vincoli e grande rapidità di condivisione. Cosa rappresentano per voi e che futuro avranno nelle vostre previsioni?
“Indubbiamente il genere della web serie si è molto sviluppato negli ultimi anni: non ci sono vincoli e si può raccontare ciò che si vuole in un tempo relativamente breve.  Credo che gran parte della popolarità si deve al contatto diretto con il pubblico: si può interagire con i propri fan direttamente su You Tube e scambiarsi opinioni tramite i social network. Tuttavia, nonostante l’ascesa della Web Tv e dei suoi prodotti, pensiamo che il web rimarrà ancora a lungo solo un trampolino di lancio. I tempi non sono maturi perché il cinema e la televisione vengano soppiantati definitivamente dalla rete, e forse non lo saranno mai. Per fortuna aggiungerei”.
Dopo il successo di Rugagiuffa avete deciso di iscrivervi al Roma Web Fest, il primo festival italiano di web series. Cosa vi aspettate?
“Stiamo aspettando di conoscere il risultato delle selezioni. Ci sono tante web serie di qualità in concorso per cui l’esito non è scontato. Se dovessimo essere scelti sarebbe un grande onore, e avremmo l’opportunità di conoscere dei veri professionisti del settore e di farci consigliare da loro”.
Progetti per il futuro? Ci sarà anche una terza edizione di “Rugagiuffa”, o magari una nuova web-serie?
“La terza stagione non è ancora nei nostri pensieri ma se il pubblico che ci segue la richiederà potrebbe essere realizzata, anche se ciò comporterebbe la ricerca di finanziatori per avere attrezzature più adeguate. Inoltre, alcuni di noi si stanno dedicando a un progetto parallelo per alcuni committenti che unisce l’esperienza maturata nel video e nei social”.
Vi piacerebbe che questo hobby diventasse il vostro vero lavoro?
“Per quasi tutti noi la web fiction resterà solo un bellissimo hobby. Abbiamo infatti altri interessi e aspirazioni. Solo a Silvio, che è laureato in Arti Visive, auguriamo che Rugagiuffa rappresenti una vetrina per intraprendere una meravigliosa carriera artistica”.
Chiara Sorrentino

 

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