In arrivo gli orti sociali per le famiglie un difficoltà

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 Dagli orti per anziani a quelli sociali, disponibili anche per persone e famiglie in difficoltà: sarà questa la principale novità del nuovo regolamento comunale che, in fase di studio in questi mesi, verrà probabilmente varato, tramite voto del Consiglio Comunale, entro fine anno. Quello attuale, che risale al Duemila, necessita di essere rivisto e aggiornato, come spiega la coordinatrice carpigiana di ANCeSCAO (Associazione Nazionale Centri sociali, Comitati anziani e Orti) Ada Menozzi. “E’ cambiata la società e, insieme a essa anche il tipo di domanda. Destinare alcuni appezzamenti – per il progetto pilota, si ipotizza una decina – non soltanto a pensionati, ma anche a persone più giovani le quali si trovino purtroppo in situazione di difficoltà economica, magari in seguito alla perdita del posto di lavoro, è sicuramente uno dei filoni da portare avanti, sempre tenendo ben chiaro in mente che l’esperienza si basa sul volontariato e sulla gratuità, e non sarà mai, in nessun caso, possibile fare commercio e lucrare su quanto prodotto dai terreni”. Mentre a Carpi quella degli orti è un’esperienza significativa, potendo la città vantare 285 appezzamenti, 113 dei quali, di 35 metri quadri, presso i terreni di Villa Glori, lungo la ferrovia, mentre i restanti 172 lotti di 40 metri quadri cadauno nel centro sociale Tommaso Righi, in via Nuova Ponente, per un totale di ben 400 persone associate complessivamente, non si può dire lo stesso per quanto riguarda gli altri territori delle Terre d’Argine che, a oggi, non possono vantare analoghe esperienze. Da qui un’altra delle novità che dovrebbero essere inserite nel regolamento che, divenendo cogente in tutti e quattro i Comuni, vedrebbe la nascita di analoghe esperienze anche a Campogalliano, Novi di Modena e Soliera. Altro tema molto importante, quello riguardante la possibilità di destinare alle raccolte alimentari il surplus derivante dalla coltivazione: “sono almeno due anni che mi interfaccio con l’Azienda Sanitaria per riuscire a fare in modo che, un paio di volte alla settimana, si possano donare alcuni ortaggi freschi a Porta Aperta o ad altre realtà che si occupano di persone bisognose ma, sinora, non siamo riusciti a ottenere risultati a causa delle norme sanitarie che impongono determinati tipi di controlli. Spero proprio che con il nuovo regolamento si riesca a intervenire anche su questo versante, perché se è ovvio che normative sanitarie e controlli serrati sono concepiti per la grande distribuzione, è altrettanto palese che, producendoli innanzitutto per se stessi e per i propri familiari e amici, i nostri ortolani hanno tutto l’interesse a coltivare prodotti di qualità”. Altra modifica nell’aria, quella che eliminerebbe la possibilità, una volta defunto il titolare della concessione, di trasmetterla al coniuge, istituendo una sorta di diritto ereditario. “Si hanno casi in cui, quando l’anziano non se la sente più di curare il proprio orto a causa degli acciacchi legati a un’età avanzata, se ne occupano la badante o il collaboratore domestico. Non sarebbe meglio se i terreni fossero concessi per una durata limitata di tempo, magari rinnovabile, per poi tornare infine nelle liste, a disposizione di tutta la comunità?”. Se poi, un paio d’anni fa, si era avviata un’esperienza di coltivazione legata a un gruppo di giovani del territorio, esperienza che continua tutt’oggi con buonissimi risultati, occorrerà regolamentare l’assegnazione di appezzamenti a scuole e associazioni di volontariato, e magari fare in modo che, per i terreni più estesi, possano esservi gestioni miste di associazioni e scuole insieme a singoli e privati cittadini. “Abbiamo già fatto alcuni incontri con i vari soggetti interessati, ne abbiamo un altro in agenda a settembre – spiega l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Carpi Daniela Depietri – e prima di iniziare a stilare la bozza del nuovo regolamento abbiamo compiuto diversi sopralluoghi negli orti, cercando di capire ‘sul campo’ e dai diretti interessati come funziona la gestione e cosa occorre modificare”. Sebbene a volte restino in ombra, per numero e qualità, gli orti sociali rappresentano senza dubbio un’importante esperienza per il territorio, tanto che confluiranno in Seminare storie, il progetto di mappe di comunità che, promosso da Festa del Racconto, vedrà la pubblicazione di un libro che sarà presentato nei giorni della manifestazione, dall’1 al 4 ottobre. “Ultimamente Michelle Obama, ha sdoganato gli orti per il consumo personale: pensate che noi ce li abbiamo da 30 anni” chiosa Ada Menozzi, con una battuta che, sotto il velo dell’ironia, nasconde la fierezza di una terra dove buone pratiche e progetti innovativi rappresentano, spesso, nulla più che quotidiana normalità.

Marcello Marchesini

 

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