La gelateria del futuro è self service

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Prendi una coppetta, scegli i tuoi gusti preferiti, tiri la leva per far scendere il gelato, poi lo guarnisci scegliendo tra le numerose varietà di topping, dalla granella alla frutta fresca e, infine, vai alla cassa e paghi il tuo gelato a peso.  Tutto questo è Titto, la nuova gelateria self-service che sta spopolando nelle principali città d’Italia e, dal 2014, anche a Carpi in Piazza Martiri. A spiegarci il successo dell’innovativo concetto di gelateria è uno dei titolari: il 25enne carpigiano Simone Sammartino.
Come ti è venuta l’idea di aprire una gelateria self-service?
“L’idea è nata nel Natale del 2013, con mio cugino Armando Madonna, insieme al quale gestisco la gelateria. Lui stava valutando di lasciare il suo lavoro a Roma, mentre io stavo pensando di investire in un’attività in proprio, quando si ricordò di aver visto poco tempo prima una gelateria self-service proprio nella capitale. Così abbiamo deciso di unirci in questa nuova avventura. Abbiamo scelto il franchising Titto sulla base dell’affidabilità e della popolarità del marchio, dal momento che è stato un pioniere nel settore  in Italia, aprendo il primo negozio nel 2010”.
Qual è la filosofia di Titto? E il target?
“Il mantra che ci è stato ripetuto all’infinito durante i corsi di formazione è Titto odia gli sprechi, un concetto che di questi tempi, in cui l’economia e l’ecologia viaggiano di pari passo, ci è sembrato tanto semplice quanto efficace. Inoltre, abbiamo anche una nostra personale filosofia, ovvero: Tutti hanno bisogno di un sorriso e di un piccolo momento di gioia e, proprio per questo, siamo sempre molto accoglienti e solari con chiunque varchi la soglia della nostra gelateria. Il target principale sono gli adolescenti e i ragazzi delle scuole medie e superiori che, stanchi del solito gelato tradizionale, preferiscono interagire in prima persona con quello che stanno per mangiare, divertendosi nel creare qualcosa di visivamente piacevole, oltre che gustoso. Tuttavia, non mancano i clienti adulti, che preferiscono un gelato più cremoso e meno ghiacciato, forti della fiducia riposta nei macchinari della Carpigiani, azienda leader nel settore”.
In cosa si differenzia il vostro gelato da quello tradizionale?
“La principale differenza è che non è congelato. Noi dopo aver preparato il composto non lo sbattiamo né mantechiamo, ma lo versiamo direttamente nella macchina, dove si conserva grazie a delle apposite vasche.
Quando il cliente tira la leva, la macchina preleva il prodotto dalle vasche e lo sbatte e manteca al momento, così da servire sempre un gelato fresco e cremoso e non duro e ghiacciato. Un altro punto di forza sono i nostri topping. Una volta versato il gelato nella coppetta lo si può arricchire con ogni tipo di guarnizione: dalla granella di nocciole alla nutella bianca o nera, dai biscotti o marshmallow alle caramelle gommose, fino alla frutta fresca. C’è solo l’imbarazzo della scelta e anche qui c’è una differenza sostanziale rispetto alle gelaterie tradizionali: non si paga per ogni singola aggiunta, ma il prezzo per le guarnizioni è dato come per il gelato, in base alla quantità, che sarà calcolata alla fine pesando il gelato nel suo complesso. Questo fa sì che il cliente paghi effettivamente per ciò che mangia”.
Come hanno accolto i carpigiani questa novità?
“Siamo molto contenti. Non eravamo sicuri che potesse essere tanto apprezzato, perchè spesso la gente ha paura delle novità. Inizialmente, alcuni pensavano che il gelato fosse industriale e non artigianale, quando in realtà, abbiamo un laboratorio dove prepariamo il gelato, ma dopo averlo provato hanno subito cambiato idea apprezzandone la qualità.  Inoltre, molte persone hanno gradito l’idea del gelato pagato a peso. Le gelaterie tradizionali fanno pagare le coppette in base al contenitore, ma quanto è effettivamente il contenuto? Alcuni hanno preteso la comparazione scoprendo che di fatto il prezzo si allinea perfettamente e anzi in diversi casi è più basso”.
Siete molto attivi anche sui social network. Quanto sono importanti oggi per il successo di un’attività?
“Prima di aprire il locale, abbiamo preparato tutto affinché potessimo essere presenti soprattutto su Facebook.
Al giorno d’oggi è un canale fondamentale per farsi conoscere da tutti. Ai ragazzi piace condividere foto, pensieri, idee. Spesso chiediamo direttamente ai clienti le loro preferenze, così da coinvolgerli attivamente nelle nostre iniziative. Grazie ai social abbiamo potuto ricevere la visita di ragazzi e ragazze dalla provincia di Mantova, e di Verona, che sono venuti appositamente a Carpi per provare la novità. La gelateria del futuro è self-service”.
Chiara Sorrentino
 

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