“Il cibo è prima di tutto un’esperienza sensoriale. Dietro alla cucina si nasconde un mondo fatto di emozioni. Coloro che dicono di odiarla, in realtà non ne hanno ancora compreso il fascino e la ricchezza. Cucinare è un grande atto d’amore: verso se stessi e gli altri. Educarsi al piacere della buona tavola è fondamentale per scoprire quanta ricchezza si cela dietro al mondo del food”. Così la consulente gastronomica carpigiana nonché food blogger Chiara Papotti racconta il suo amore per il cibo, la terra e le tradizioni che i nostri nonni ci hanno lasciato in eredità. Un patrimonio prezioso che esige di essere riscoperto anche dalle giovani generazioni: “nell’aria si respira una sensibilità nuova. Sono sempre più numerosi i ragazzi che tornano alla terra e si avvicinano alle produzioni locali. In loro sta crescendo il desiderio di mettere le mani in pasta, di ritagliarsi uno spazio nel mondo del lavoro, reintepretando i mestieri d’un tempo”. Contadini e piccoli produttori 2.0 insomma, capaci di lanciare on line i propri prodotti su un mercato sempre più globale. Ed è proprio sull’importanza della comunicazione che si concentra Chiara: “il mio obiettivo primario è quello di far comprendere alle piccole realtà enogastronomiche locali, di nicchia e di qualità, l’importanza della Rete. Diventare multimediali e capire la necessità di esplorare nuovi canali di comunicazione è fondamentale per allargare i propri orizzonti e ampliare il target di riferimento senza. Essere social friendly significa interagire col cliente, offrirgli un servizio ulteriore, coccolarlo, regalargli una ricetta, indicargli le fiere e le manifestazioni nelle quali trovarlo…”. Perfettamente calata nella contemporaneità, Chiara non rinuncia però al passato: “amo cercare tra i vecchi libri e gli antichi quaderni delle famiglie borghesi carpigiane, ricette altrimenti perdute. Piatti che poi rileggo, anche in modo divertente. Veri e propri gioielli gastronomici, i protagonisti delle tavole della Carpi di ieri. Adoro giocare con la cucina storica: riadattare i sapori di ieri al gusto di oggi”. Alcune ricette a base di carne vengono sperimentate nella macelleria di famiglia, a Fossoli: “la soppressata di Carpi è stata una deliziosa scoperta. E’ l’unico affettato che contiene al suo interno, come conservante naturale, il parmigiano reggiano. Ora è uno dei prodotti storici, che commercializziamo affinché tutti possano riassaporare un salume risalente all’800”. Molti pensano che mangiar bene sia privilegio di pochi, in realtà, spiega Chiara, “il cibo di qualità è per tutti. Mangiar male fa male al nostro corpo e alla nostra anima. Un’alimentazione sana e varia è il segreto del benessere”. Prodotti locali, a chilometro zero e di stagione consentono di risparmiare e, non dimentichiamo che i piatti poveri e tipici della tradizione contadina con i quali sono cresciuti i nostri nonni sono economici ed estremamente salutari. “Pensa – spiega Chiara – che il riso, ancora oggi, fatica a nobilitarsi poiché legato a un passato di patimenti e fatica. In realtà è un piatto nutriente, leggero e ricco di sapore. Anche i legumi, la carne dei poveri di un tempo, stentano a entrare nell’alimentazione di tanti”. La crisi economica, lo abbiamo scritto più volte, ha profondamente mutato le abitudini alimentari dei carpigiani (e non solo) i quali scelgono di dilettarsi tra i fornelli anziché acquistare piatti già pronti. Sarà anche per questo che gli chef stellati sono diventate le vere star del piccolo schermo e i reality dedicati alla cucina spopolano. “La crisi incide profondamente su consumatori e produttori. Questi ultimi, in modo particolare, per cercare di contenere le perdite dovute alla flessione delle vendite, si stanno reinventando. Le loro botteghe vengono trasformate da locali statici a dinamici: alcuni angoli di pescherie e macellerie ad esempio, vengono dedicati al consumo in loco. Chiunque può entrare, scegliere un taglio di carne o di pesce e gustarlo direttamente: dal banco alla cucina. La cucina ti mette alla prova ed è alla portata di tutti: ognuno di noi può cimentarsi tra i fornelli, basta seguire una ricetta e il risultato non si farà attendere… realizzare un piatto partendo da ingredienti di qualità consente di risparmiare, mangiare meglio, trasmettere emozioni e far felici i propri commensali. E poi diciamocelo: stare intorno a un tavolo è davvero un grande piacere”. Un piacere che, con Expo alle porte, può tradursi anche in una straordinaria opportunità per il food made in Italy e in Carpi. Un’occasione ghiotta che Chiara e la sua famiglia – i genitori Roberto e Orietta e il fratello Francesco – hanno voluto cogliere al volo coniugandola, come sempre, alla solidarietà. “Butchers For Children – di cui mio padre è un fervente adepto – il progetto che riunisce macellai da ogni parte di Italia, sarà presente a Milano e lo farà alla sua maniera”, sottolinea Chiara. L’ultima domenica di settembre, l’armata italiana dei Butchers, unitamente a una delegazione spagnola e a una australiana (“il nostro spirito sta conquistando il mondo”, sorride Chiara), darà vita a una grande festa nella città meneghina, nella cornice del Parco Indro Montanelli, per far scoprire la bontà della ciccia di qualità e, allo stesso tempo, raccogliere fondi da devolvere in favore di un progetto dedicato ai bambini in difficoltà. “I Butchers, guidati dal presidente dei macellai milanesi Giorgio Pellegrini, porteranno la carne a titolo gratuito e gli astanti, con un contributo di dieci euro, potranno gustare tutto ciò che desiderano. Il gruppo che si è creato è magico. Unico. Omoni grandi e grossi ma dal cuore tenero. Per la solidarietà sono disposti veramente a fare innumerevoli sacrifici anche in termini economici”.
La città di Carpi sarà a Expo con il progetto Rise and Smile: “un’idea bellissima capace di coniugare un’eccellenza gastronomica come il riso alla storia del nostro territorio. Sono però preoccupata perché temo che la vetrina di Expo non sarò sfruttata al meglio dalla nostra città. Occorreva muoversi con più anticipo, coinvolgere maggiormente le aziende del territorio e, soprattutto, osare di più, svincolandosi da Modena. Ora la nostra città, grazie alle prodezze del Carpi Calcio ha una visibilità straordinaria a livello nazionale: perché non cogliere l’occasione e usare lo sport come traino per promuovere le eccellenze locali? Si deve investire di più in marketing territoriale: è l’unico strumento per rilanciare la Corte dei Pio”.
Jessica Bianchi