Coppie sull’orlo di una crisi di nervi

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E vissero per sempre felici e contenti. Sogno o utopia? Esiste un segreto per far sì che l’amore duri davvero tutta la vita? Possono due persone che scelgono di costruire insieme una famiglia restare unite fin che morte non le separi? Lo abbiamo chiesto a tre donne che, di coppie, se ne intendono. Le mediatrici familiari Rita Lacetera, Mariagiuseppina Russo e Tiziana Venturi hanno deciso di intraprendere una nuova avventura presso il Centro di Psicologia e Logopedia di viale Peruzzi, 26: “dopo un percorso di formazione comune – spiegano – e di conoscenza e stima reciproche, abbiamo deciso di scommettere su un servizio, quello della mediazione, ancora poco conosciuto nel nostro Paese ma utile ed efficace”. In cosa consiste esattamente questo approccio? “E’ un percorso che la coppia sceglie liberamente quando si accorge che la propria unione è entrata in crisi”, spiega la dottoressa Lacetera. La mediazione mette al centro le persone: “i due coniugi sono i veri protagonisti del percorso. Noi siamo soltanto una guida che si pone in modo equidistante dai due. Non abbiamo ricette magiche, né proponiamo percorsi terapeutici”, prosegue Rita Lacetera. Mediazione non significa via di mezzo, bensì “ricercare la via della coppia”. E questo è particolarmente importante qualora vi siano dei figli: “riuscire a giungere a una decisione comune e condivisa comporta una vittoria straordinaria per entrambi i genitori. Spesso, infatti, gli accordi separativi sanciti in Tribunale vengono disattesi poiché vissuti come una violenza o un’ingiustizia da uno dei due genitori. L’obiettivo della mediazione – aggiunge la dottoressa Venturi – invece è quello di trovare un accordo ad hoc, tarato sulla coppia e sui bambini. E’ un percorso complesso e faticoso ma capace di portare a scelte durature poiché prese da entrambi i coniugi”. I primi passi della mediazione, spiega la dottoressa Russo, mirano a “riattivare una comunicazione funzionale. Dialogo e ascolto. E’ poi necessario mettere a fuoco i problemi e prendere consapevolezza delle dinamiche di coppia”. “Non tutte le unione sono mediabili – sottolinea la dottoressa Venturi – ma questo si rende evidente sin dall’inizio. Il percorso è breve, generalmente si compone di una decina di incontri, e la direzione non è mai univoca”. Ogni storia è un caso a sé ma, ogni coppia, sottolineano le tre mediatrici, “deve compiere un percorso di consapevolezza. Lavorare sull’oggi in modo fattivo per riuscire a individuare, e poi correggere, ciò che non va e andare avanti in modo autonomo”.  Coppie sull’orlo di una crisi di nervi. Il campanello d’allarme? “Si smette di comunicare. Di ascoltare. Si inizia a sottovalutare l’altro.  A prenderlo per scontato. A non vigilare sull’unione e a non prestare la giusta attenzione alla coppia”, spiega Mariagiuseppina Russo. Di fronte a questi segnali, correre immediatamente ai ripari è un imperativo, onde evitare “che sia troppo tardi”. Il conflitto, di per sé, non è negativo: “anni fa, il matrimonio era protetto da una forte rete sociale, mentre ora, al contrario, è nelle mani della singola coppia. Una forte responsabilità che implica una importante presa di consapevolezza anche nei momenti più conflittuali e difficili. Siamo tutti più fragili e tendiamo ad allontanare la sofferenza ma, in realtà, questa fa parte della nostra vita e può aiutarci a crescere. A evolverci. Ogni relazione, per farcela, dev’essere accudita, alimentata”. Coccolata. Qualora dalla crisi non possa nascere il seme del cambiamento indispensabile per tenere uniti i due, la mediazione può rivelarsi comunque la carta vincente per tutelare i più piccoli, “spostando il focus della discussione dal conflitto ai propri figli. Rimettendoli al centro. L’amore coniugale può finire, quello genitoriale no, ed è proprio da questo assunto che occorre ripartire per cercare un nuovo equilibrio e trovare delle soluzioni condivise. I bambini stanno bene laddove i genitori sono felici, uniti o separati che siano”, sottolineano le tre mediatrici. Chiedere aiuto è difficile e implica un grande coraggio ma i “problemi non si risolvono da soli e il trascorrere del tempo non può che peggiorare le cose”. La cittadinanza è invitata, sabato 7 marzo, dalle 10 alle 13, presso il Centro di Psicologia e Logopedia di viale Peruzzi, 26 in occasione di un incontro gratuito per conoscere da vicino il servizio di mediazione familiare, rivolto alle coppie che stanno vivendo un momento di alta conflittualità o il difficile momento della separazione.  Per info: 338.8704830 – info@mediazionefamiliarecarpi.it
Jessica Bianchi