“Il Carpi solo a Carpi” 

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Lanciamo questo slogan, in prospettiva della possibile promozione in Serie A, per cercare di coinvolgere l’interesse di tutta la città su questa richiesta, perchè non avrebbe nessun senso emigrare, non solo dal punto di vista sportivo.
Il calcio ha senso se fatto per la gente, se porta socialità, comunanza e senso di appartenenza; è bello quando la gente va allo stadio coi propri colori e partecipa tifando, è attiva, fa parte dello spettacolo, sennò tutto si riduce a una semplice attrazione di 90 minuti, come fosse un film al cinema; se la partita non si tiene nello stadio della propria città si perde gran parte delle possibilità che il pubblico ha di spingere la propria squadra, soprattutto per realtà piccole come la nostra; giocare in stadi troppo grandi per noi non ha senso, come avvenuto qualche anno fa a Reggio Emilia, in quella stagione diventata lunghissima e sempre in trasferta.
Vogliamo iniziare a sollevare sin da ora un dibattito in città, per evitare che nel silenzio alla fine qualcuno dall’alto decida!
Al momento sono emerse ben tre possibilità affinchè si possa provare a giocare a Carpi: lo stadio nuovo proposto dalla società; lo stadio temporaneo in affitto e, infine,  sistemare il Cabassi.
Tutte e tre le soluzioni hanno pregi e difetti e siamo disposti a sostenerle, ma pensiamo che la terza sia la più fattibile.
Ci sono tanti esempi di stadi vetusti come il Cabassi risistemati, da Siena, a Treviso, a Novara e c’è perfino una legge dello Stato, la 210/2005 che concede una deroga per città con meno di 100.000 abitanti per giocare in stadi con 10.000 posti, senza scadenze, quindi se si può adattare il Cabassi ai 7.000 posti richiesti per la Serie B facendo una curva, impegno “minimo” che bisogna venga confermato, pensiamo che si possa arrivare ai 10.000 facendone due di curve.
Non chiediamo a nessuno di svenarsi, ma di utilizzare buon senso, anche in ottica di una certo non scontata lunga permanenza del campionato maggiore, sia tenendo conto dei copiosi contributi che arriverebbero con la promozione, sia di mettere a disposizione risorse gestionali maggiori in ragione dell’aumentata ricettività dello stadio cittadino.
La Serie A è un’opportunità commerciale, turistica e mediatica, oltre che sportiva, troppo grossa perché la nostra città se la lasci sfuggire, in gran parte d’Italia non ci sarebbe neanche bisogno di dirle certe cose, ma purtroppo da noi i pregiudizi antisportivi e anticalcistici sono molto forti e la squadra nonostante il suo passato non è apprezzata come dovrebbe, però qualcosa sta cambiando
La città intera, istituzioni, società, stampa, rete commerciale, tifosi, dovrebbero chieder a gran voce che si faccia di tutto per giocare a Carpi, superando le divisioni di bottega su viabilità, parcheggi o singole attività commerciali; dopo aver perso pallavolo femminile in A1 e la pallamano europea, oltre al recente rugby, non possiamo perdere anche il Carpi calcio, è anche una questione di prestigio ed amor proprio della nostra città, una sconfitta per la carpigianità, valore di cui i giornali locali riempiono le pagine e le istituzioni pubblicizzano nelle varie iniziative, il Carpi è parte integrante di questo valore da oltre 100 anni, è un patrimonio anche culturale ed ora è probabilmente la nostra miglior vetrina.
Alla Società, che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, e alle Istituzioni, che incontreremo a breve, chiediamo di aiutarci a sostenete queste giuste richieste, diamo tutti insieme una dimostrazione di come si possano contrastare il calcio moderno basato solo su ingiustizia e televisione, affermando l’importanza delle piccole realtà: “Lotito il tuo calcio ci fa skyfo”.
Guidati dal Lambrusco – Ultras Carpi

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