“Le dimissioni non compromettono quanto fatto sinora”

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Le dimissioni del presidente della Regione Emilia Romagna, nonché commissario straordinario per la ricostruzione dopo il terremoto, Vasco Errani hanno proiettato più di un’ombra sui volti dei sindaci – e, ovviamente, dei cittadini – dei comuni del cratere sismico. Tale decisione influirà sui tempi della ricostruzione? Il mastodonte burocratico subirà ulteriori rallentamenti? Lo abbiamo chiesto al sindaco di Novi, Luisa Turci. “A scanso di equivoci chiariamo immediatamente un punto: le dimissioni del presidente, della cui integrità morale e innocenza non dubito, non bloccheranno alcunché. Tutto l’apparato di ordinanze resta operativo e, pertanto, i nostri tecnici continueranno a esaminare i progetti, i sindaci firmeranno le cambiali e le banche erogheranno le somme stabilite. I cittadini non devono preoccuparsi”. A impensierire infatti, non è il presente, bensì il futuro: “lavorando quotidianamente sulla ricostruzione emergono continuamente nuove difficoltà ed elementi imprevisti. Non avere un commissario che detta linee guida e aggiusta il tiro delle nostre azioni, emettendo nuove ordinanze, qualora sorgano problemi, compromette la risoluzione veloce ed efficace delle incognite con le quali ci potremo scontrare futuribilmente. Lo scenario che si apre non è certo dei migliori ma gli enti locali – prosegue la sindaco – non sono stati abbandonati a loro stessi da parte della Regione. E’ vero, la situazione è critica, poiché è venuta meno la presenza dell’uomo che alimentava l’intera macchina della ricostruzione ma, è bene sottolinearlo, Vasco Errani prima di formalizzare le sue irrevocabili dimissioni, farà in modo di firmare le delibere indispensabili al territorio”. Già, perché sul tavolo del presidente dimissionario restano aperti dossier importanti, di cui alcuni a scadenza a dir poco ravvicinata, a partire dall’accordo europeo di partenariato, ovvero il documento di programmazione settennale per l’accesso ai fondi europei (1 miliardo di euro). Dentro ci sono i soldi per tutto il sistema regionale, vera e propria linfa vitale per agricoltura, industria e formazione.  Sul fronte della ricostruzione post sisma, invece, i nervi scoperti sono numerosi: “a fine anno – prosegue Turci – con l’esaurimento dei fondi destinati all’assunzione di nuovi tecnici da affiancare alle risorse interne dei comuni del cratere, termineranno le collaborazioni in essere. Il rischio è quindi quello di perdere dei collaboratori dovutamente formati i quali, sinora, hanno garantito un più celere disbrigo della mole di lavoro in carico ai nostri Uffici Tecnici. Il presidente stava lavorando col Governo per ricevere ulteriori stanziamenti e proseguire le assunzioni, senza le quali non si può andare avanti. Oggi la partita resta aperta”. Un altro tema fondamentale è quello della proroga relativa alla presentazione dei Mude per gli edifici classificati E gravi, in scadenza il 31 dicembre: “lo slittamento della consegna, a parole, era già una certezza ma non è ancora stato formalizzato”. Per non parlare poi della fiscalità di vantaggio per i centri storici e altri mille dettagli ancora in discussione che, con le dimissioni di Errani, cadono momentaneamente nel vuoto: “fortunatamente la squadra di lavoro composta dai sindaci e dai nostri parlamentari non è stata compromessa e le istanze del nostro territorio continueranno a essere portate nelle sedi governative deputate”. Per votare il nuovo presidente della Regione si dovrà attendere, presumibilmente, il mese di novembre e, di conseguenza, l’auspicio di Luisa Turci è che il ruolo di commissario venga affidato ben prima a un altro: “confido che il capo del Governo, attraverso una norma ad hoc, divida i due ruoli e nomini una persona competente che conosca bene le conseguenze che il sisma prima e l’alluvione poi hanno causato alla nostra terra. Pertanto, sarebbe una decisione di buon senso, scegliere qualcuno che vive qui”. Un’opportunità, quella paventata dal sindaco di Novi, che accorcerebbe i tempi: speriamo che i “nostri” onorevoli convincano Renzi a intervenire con fermezza e decisione affinché il nostro territorio non debba subire ulteriori rallentamenti.
Jessica Bianchi
 

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